Gravi disordini ieri sera a Torino in piazza Castello e nelle vie limitrofe.

Già domenica aveva cominciato a circolare su Facebook  un volantino  di “chiamata alle armi” senza alcuna paternità politica, ma nel tam tam si cominciavano a dichiarare adesioni di vario tipo, tra cui le Sardine che però in questo post disconoscevano qualunque partecipazione o contiguità all’iniziativa: vista la situazione di Napoli e Roma aspettarsi dei disordini anche a Torino era scontato.

Parallelamente è stato diffusa un’iniziativa da parte di un elemento riconducibile alla Lega di Settimo T.Se: una manifestazione in piazza Vittorio Veneto, i temi della protesta erano gli stessi del volantino.

L’ipotesi che la paternità delle manifestazioni fosse riconducibile alle destre estreme è cominciata ad arrivare da più parti, anche da fonti delle FF.OO.

Come a Napoli e Roma ambienti contigui alle destre hanno cercato di impadronirsi della piazza strumentalizzando un legittimo senso di frustrazione causato dalla situazione pandemica.

Una cosa è apparsa chiarissima ieri: in piazza Castello i contenuti politici sono stati assolutamente assenti, non c’è stato uno speech, non un microfono o megafono, 3/4 scalmanati hanno fatto per lo più sceneggiate in favore di telecamere scandite dal grido “Libertà”.

La piazza era convocata per le 20.30 i disordini sono iniziati praticamente da quell’ora, si è iniziato con lanci di bottiglie e petardi contro le FF.OO. schierate, e dopo circa 5 minuti è scoppiata la prima bomba carta.

Da allora è cominciata a montare la violenza, diverse le cariche della polizia, spaccate e saccheggiate vetrine, piovevano cubetti di porfido, continuavano a scoppiare petardi molto potenti, l’aria ben presto si è fatta densa dei gas lacrimogeni.

Gruppi dell’area politica spesso classificata come “antagonista” hanno tentato di sensibilizzare le persone presenti in piazza rispetto al tentativo, peraltro operato nell’anonimità politica, di strumentalizzazione dei temi, ma immediatamente sono scoppiate risse, evidentemente a qualcuno questo dava molto fastidio.

Sono stati fermati una decina di elementi conosciuti negli ambienti ultrà.

E’ chiaro che l’intento non era manifestare: non si è vista nessuna volontà di contribuire al dibattito politico e civile, ma destabilizzare e questo sta succedendo in varie città italiane.

E’ molto importante che il Viminale e le FF.OO. scoprano quanto prima i mandanti di queste violenze: l’ultima cosa che serve in questo periodo è un tentativo di destabilizzazione.

Nonostante l’intenzione netta di alcuni gruppi di creare disordini c’erano numerose persone con l’intento di manifestare il loro disagio economico, professionale e sociale, causato dalle misure prese dal Governo centrale e da quello regionale.

Diverse persone in piazza, non identificandosi con i disordini, hanno lasciato la manifestazione e in pochi minuti abbiamo assistito ad una vera e propria guerriglia urbana.