Il 7 ottobre 2020 fin dalla mattina presto migliaia di persone si sono radunate davanti al Tribunale di Atene in attesa della sentenza sul processo ad Alba Dorata. A mezzogiorno i giudici della Corte d’appello hanno annunciato che i capi dell’organizzazione, Michaloliakos, Kasidiaris, Lagos, Germenis, Panagiotaros, Pappas, Mattheopoulos, eletti al Parlamento greco nel 2012, sono stati riconosciuti colpevoli di dirigere un’organizzazione criminale. Il verdetto di colpevolezza, con differenti gradi di responsabilità, è stato riconosciuto per 68 membri della dirigenza di Alba Dorata, che nel 2014 è stato il terzo partito all’interno del Parlamento greco con il 9% dei voti. Roupakias è stato riconosciuto colpevole dell’assassinio di Pavlos Fyssas, un musicista, rapper e attivista anti-fascista.
Il 17 settembre 2013, Fyssas è stato trovato dagli agenti di polizia ferito da pugnalate. Ancora cosciente, ha indicato Giorgios Roupakias, che era sul posto, come l’autore dell’aggressione. Fyssas è stato quindi trasportato all’Ospedale Generale di Nikea, dove è morto.
Questa è una decisione storica per il neofascismo in Grecia, in Europa e in tutto il mondo. Uscendo dall’aula del tribunale Magda Fyssa, madre di Pavlos Fyssas, ha gridato: “Ce l’hai fatta, figlio mio.”