Bloc-News eventi e fatti in Sicilia a cura di Toni Casano
CORONAVIRUS, MUSUMECI SULLA SCIA CAMPANA: su scuola e trasporti una nuova ordinanza siciliana. Obiettivo: evitare gli assembramenti
In perfetta sintonia col governo nazionale, ecco in sintesi il provvedimento del Presidente della Regione Siciliana.
In primo luogo si prevede un’azione sanitaria preventiva da parte delle ASP, con la regia del’Assessorato competente, la quale dovrebbero avviare una campagna relativa alla diffusione epidemiologica, mediante progetti di tracciamento da effettuare sull’intero territorio siciliano.
Inoltre, ad eccezione degli spostamenti tassativamente comprovanti situazioni di necessità o d’urgenza, motivi di salute ed esigenze lavorative o rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza, gli spostamenti subiranno una drastica limitazione: la mobilità sarà preclusa nel territorio regionale dalle ore 23 alle ore 5.
Da domani 26 ottobre, seppur limitatamente alle scuole superiori, la ripresa delle lezioni sarà effettuata mediante la cosiddetta “DaD”, didattica a distanza. Mentre, la mobilità sui mezzi di trasporto pubblici la capacità dei posti sarà ridotta del 50%.
Altre misure restrittive sono previste per gli Esercizi commerciali che potranno rimanere aperti anche la domenica non oltre le 14. Inoltre, interessate al provvedimento restrittivo sono le categorie dell’attività di ristorazione, centri benessere e strutture termali. Esentati dalle disposizione dell’Ordinanza, invece, saranno farmacie, edicole e tabaccherie che manterranno il consueto orario.
In sostanza c’è un allineamento alle disposizioni rafforzate di semi-lockdown del governo-Conte. Tuttavia non mancano critiche alle prescrizioni anti-Covid, basti ricordare il cosidetto “appello degli scienziati”, che sulla scorta delle analisi del presidente dell’Accademia dei Lincei, Giorgio Parisi, hanno posto l’accento sul rapporto intrinseco tra difesa della salute e dell’economia. Nelle merito, intervistato ieri da Repubblica, il prof. Parisi ha sostenuto che per ridurre la media del contagio (“una persona contagiata ne infetta altri due”) è necessario immediatamente abbattere il rapporto della trasmissione del 50%, criticando la misure del “coprifuoco da mezzanotte alle cinque del mattina” che, al massimo, avrà un risultato ininfluente.
VERTENZA RINASCENTE – Lettera dei dipendenti: “Pronti a tagliarci lo stipendio ” Così scrivono le lavoratrici e i lavoratori del grande magazzino i n una missiva indirizzata alla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo , nella speranza che si trovi un accordo per salvare 150 posti di lavoro e cercare di mantenere vivo un indotto cittadino già piegato dalla crisi epidemiologica. L’incontro fra le parti si terrà al ministero mercoledì prossimo
È ormai chiaro, nonostante l’impegno profuso e senso di responsabilità concretamente mostrato da tutte le istituzioni nazionali e comunali coinvolte attivamente e concretamente al fine di scongiurare la definitiva chiusura della Rinascente di Palermo, che gli unici soggetti deputati a risolvere positivamente la vertenza, e quindi assicurare continuità lavorativa ad ogni singolo lavoratore che opera all’interno della filiale palermitana, non hanno una reale volontà a raggiungere un’intesa circa la rinegoziazione del canone di affitto.
Preso atto che sia La Rinascente che Fabrica Immobiliare (gestore dell’immobile di proprietà della cassa previdenziale degli architetti ed ingegneri, Inarcassa) hanno assunto posizioni irrimediabilmente rigide, le cui conseguenze ricadrebbero esclusivamente sugli stessi dipendenti, ormai stanchi di assistere ad un inutile e deleterio rimpallo di responsabilità che, di fatto, sta portando alla definitiva perdita del loro posto di lavoro, desideriamo dimostrare cosa sia un «vero» esempio di volontà e determinazione. Se il nostro conclusivo appello è stato quello di chiedere un ultimo sforzo da parte di tutti al fine di poter giungere ad un positivo esito della vertenza, le lavoratrici e lavoratori della filiale di Palermo alla vigilia dell’incontro che si terrà a Roma venerdì prossimo (l’incontro è stato rinviato a mercoledì p.v. [ndr] ) sono pronti a dimostrare la loro concreta disponibilità ad un fattivo sacrificio, richiesto invano ad altri.
Pertanto, nell’attesa del prossimo incontro ministeriale, certamente decisivo per le nostre sorti, nella speranza che la nostra azienda, per la quale abbiamo tanto sacrificato in termini personali e familiari, manifesti di voler realmente mantenere attiva la filiale di Palermo, i lavoratori coinvolti rappresentano la disponibilità a voler sacrificare parte della loro retribuzione, per tutta la durata del contratto di affitto, al fine di concorrere alla riduzione di un terzo del divario che separa il raggiungimento della somma richiesta da Fabrica Immobiliare. Siamo certi di aver mostrato, con questo nostro estremo atto, un concreto esempio di tenacia, fermezza e grande senso del sacrificio. Confidiamo di poter rivedere nei soggetti che detengono le sorti del nostro destino e quello delle nostre famiglie i medesimi valori, al di là di ogni ritorno economico e/o business.
MESSINA, SINDACO E PREFETTO INVIANO L’ESERCITO NELLE SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE CON IL PLAUSO DEI PRESIDI
Riprendiamo l’intervento puntuale di Antonio Mazzeo, in relazione a quanto accaduto questa settimana a Messina nella scuola primaria e secondaria di primo grado “Pietro Donato” di Paradiso, con il presidio anti-Covid dei militari della brigata Meccanizzata “Aosta” dell’Esercito in tenuta di guerra
Quanto registrato nella giornata di mercoledì 21 ( NdR) è l’ulteriore prova che ormai è stato superato ogni limite in quello che è il processo di militarizzazione della società in atto e purtroppo dell’intero sistema scolastico-educativo. Benissimo ha fatto il Garante per l’Infanzia del Comune, dottor Angelo Fabio Costantino, a stigmatizzare il comportamento delle forze armate affermando che esso “calpesta i diritti dei minori e la democrazia stessa”. Costantino ha opportunamente chiesto alle istituzioni e alla società civile peloritana cosa mai potranno pensare i bambini che vivono simili scenari di guerra e “terrorismi assurdi e ingiustificati”, considerato poi che gli stessi hanno “già vissuto un trauma forte durante il periodo del lockdown, privati di semplici rapporti umani e dei contatti con coetanei e insegnanti”. Quello che più sconcerta però della vicenda che ha visto trasformato l’ingresso di un centro scolastico statale in un check-point da paese sotto occupazione, è il silenzio assodante dell’intera comunità educativa a cui è affidata la tutela dei minori da ogni forma di violenza, nonché il dovere di promuovere la cultura della pace, della solidarietà, della giustizia. Solo alcuni genitori hanno sentito il dovere di denunciare l’illegittima militarizzazione della scuola, mentre appare davvero incredibile e gravissimo il commento rilasciato ai media dalla dirigente dell’Istituto Comprensivo di “Paradiso”, dottoressa Eleonora Corrado.:“Si è trattato di due giovani militari dell’Esercito, in divisa, corredata da tutto ciò che è previsto dalle norme in merito alla dotazione individuale per l’espletamento del servizio, per effettuare controlli anti-assembramento previsti dalle misure comunali di prevenzione anti-Covid”, ha dichiarato la dirigente. “La referente del plesso ha fatto un breve sondaggio nelle classi: nessun alunno ha dichiarato di aver paura e molti hanno dichiarato di non aver neanche notato la presenza dei militari davanti alla scuola. Inoltre la sottoscritta ha verificato presso la Segreteria dell’Ufficio della Prefettura di Messina che il controllo effettuato da esponenti dell’Esercito rientra tra i normali controlli stabiliti dal Comitato Tecnico Provinciale nel Patto per la Sicurezza Urbana firmato mercoledì 14 ottobre dal sindaco Cateno De Luca e dal Prefetto Maria Carmela Librizzi”.
Tutto bene e tutto normale dunque per la dirigente scolastica, che oltre ad essere evidentemente anni luce distante dai modelli pedagogici e formativi che dovrebbero fare da fondamento della Scuola della Costituzione repubblicana (il ripudio della guerra e dell’uso illegittimo della forza; l’insostituibilità della figura dell’insegnante e l’educare e il non reprimere, ecc.), si mostra ciecamente obbediente all’ennesimo Patto per la Sicurezza Urbana, del tutto arbitrario e autoritario e che certamente non può e né deve bypassare i compiti e le responsabilità del personale docente in quella che è la promozione e gestione delle relazioni con i minori.
La prova che a Messina si sia superato ogni limite in termini di bellicizzazione della sfera pubblica educativa sta nel fatto che mentre a Palermo i controlli armati anti-assembramento delle forze dell’ordine e dei militari di “Strade Sicure” sono stati riservati dalla Prefettura agli istituti superiori di secondo grado, il sindaco e la prefetta del capoluogo dello Stretto ritengono doveroso – senza alcuna preventiva informazione pubblica – di estenderlo pure ai bambini dai tre ai tredici anni d’età. Dirigenti e insegnanti embedded plaudono. Ognuno in Sicilia ha gli amministratori e gli “educatori” che si merita. ( /antoniomazzeoblog.blogspot.com )
Catania-Aggiornamenti attività CASA DEL POPOLO COLAPESCE! – Comunicato
Da questa settimana le attività della Casa del Popolo Colapesce hanno subito alcune variazioni. Gli aggiornamenti prevedono che:
-l’attività del Banco Alimentare sarà svolta sempre il venerdì, con cambio di orario, dalle 14,30 alle 16,30. Potrete venire a portare i documenti necessari per poter accedere al Banco Alimentare Regionale, ovvero: fotocopia dell’ISEE, fotocopia dello Stato di Famiglia e le fotocopie di tutti i componenti della famiglia;
-lo sportello di supporto per la richiesta del BONUS SPESA REGIONALE, invece, terminerà a partire dalla prossima settimana poiché la scadenza per poterlo richiedere sarà giovedì 22 ottobre alle ore 12,00. Per questo motivo consigliamo a tutte le famiglie che volessero richiedere il Bonus di affrettarsi per poter rientrare nei termini di scadenza, si può compilare direttamente da qui: https://www.buonospesa-catania.it/;
-il resto delle attività programmate rimane invariato.
Infine, la Casa del Popolo rivolge un appello a quanti fossero interessati ad impegnarsi contro la subalternità sociale: “Se volete darci una mano, se avete bisogno di un aiuto, se volete proporre un’attività il “Colapesce” è sempre aperto. È uno spazio di riferimento comune “pensato per il quartiere e la città. Vi aspettiamo in Via Garibaldi 106”
Tutte le attività verranno svolte nel rispetto delle distanze di sicurezza e sempre provvisti dei DPI necessari. Portate sempre con voi una mascherina!
Assistenza igienico personale agli alunni disabili – nota SLAI Cobas
Lo Slai-Cobas contesta quanto scritto in una nota congiunta Antonio Scavone e Leoluca Orlando
(cfr. /www.ansa.it ), rispettivamente Assessore regionale delle Politiche sociali e Presidente Anci-Sicilia, i quali hanno chiesto un intervento immediato alla Ministra della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, affinché sia mantenuta “la qualità dei servizi in favore degli alunni disabili in ambito igienico personale e contestualmente vengano salvaguardati i livelli occupazionali del personale che da decenni svolge questa funzione”. Come è noto il servizio assistenziale destinato in favore degli alunni disabili è stato messo in discussione dalle autorità preposte, con il serio rischio di non essere erogato.
“Quanto affermano Scavone e Orlando in questo comunicato – sostiene il Sindacato – fa capire chiaramente come alla base del problema dell’assistenza igienico personale specializzata da parte dei palazzi del potere coinvolti ci sia principalmente la questione dei soldi da spendere per un servizio pubblico obbligatorio ed essenziale che non può affatto essere sottoposto a vincoli di bilancio”. Nello specifico, per quanto riguarda le proposte sostenute da Assessore e Anci-Sicilia, secondo lo SLAI, si tratta di richieste illusorie “in buona parte ambigue” lasciate al tempo che trovano: “contano i fatti reali e per questo continuiamo per ora a lottare”.
A tutela e garanzia del pieno diritto allo studio riconosciuto agli studenti disabili, la vertenza sindacale, in base alla legislazione vigente, è incentrata sulla richiesta di una «ripartenza immediata del servizio igienico personale in tutte le città metropolitane – scuole superiori- e in tutti i comuni – scuole di primo grado – della Sicilia». Inoltre chiedono una regolarizzazione del servizio «con un percorso serio che porti alla stabilizzazione, no a presunte “soluzioni” non chiare che rischiano di fatto di non eliminare la precarietà lavorativa degli Assistenti».
Ieri nel corso della giornata nazionale di lotta, svoltasi a Palermo davanti la Prefettura, contro LA CRISI AMPLIFICATA DALLA PANDEMIA PRODOTTA DA QUESTO SISTEMA CAPITALISTA, è stata portata anche la piena solidarietà agli assistenti ignienico-personali, in lotta ormai da mesi per difendere il proprio posto di lavoro e il diritto allo studio degli studenti disabili.
Le Pillole di NUDM Palermo! La violenza di genere ai tempi del coronavirus! Comunicato NonUnaDiMeno
La violenza contro le donne, nelle sue differenti declinazioni storiche, è un elemento costitutivo e strutturante dei rapporti sociali e del contesto socio-culturale in cui viviamo.
Il luogo in cui più spesso si manifesta è la casa e gli agenti di questa violenza sono uomini interni al nucleo familiare: padri, mariti, fratelli. La casa dunque non sempre è un luogo sicuro per le donne. A volte può rappresentare la prigione entro cui la violenza maschile si manifesta nella sua forma più concreta.
Che ne è stato delle donne durante la quarantena e cosa accadrà se dovesse ripetersi un periodo di lockdown a causa dell’emergenza Covid?
In Italia da marzo a maggio di quest’anno (dunque nel periodo in cui sono state applicate le restrizioni più dure della possibilità di movimento) si è verificato un +119% delle telefonate al numero anti-violenza e stalking 1522 rispetto allo stesso arco di tempo nell’anno precedente. Secondo l’ Istat anche in Canada, Germania, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti, le autorità governative, ma anche le associazioni di volontariato e le organizzazioni della società civile, hanno indicato l’aumento delle segnalazioni di violenza domestica durante la crisi pandemica.
Dai dati Istat si rileva che da gennaio a giugno di quest’anno in Italia, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la percentuale di femminicidi rispetto al totale degli omicidi è cresciuta dal 35% al 45%, di questi la percentuale di quelli avvenuti in ambito familiare/affettivo è cresciuta dal 62% al 77%.
Per le donne che sono in grave pericolo e cercano aiuto in fretta, il problema chiave è la cronica mancanza di alloggi. Non ce n’erano abbastanza nemmeno prima dell’epidemia e l’emergenza non ha messo fretta a nessuno. I centri antiviolenza sempre più definanziati inoltre riescono a garantire sempre meno ore di assistenza.
Se da una parte la pandemia e il lockdown hanno contribuito a far ulteriormente “esplodere” il fenomeno dell’oppressione di genere, dall’altra proprio l’evidenza della sua “sistemicità” e della sua pervasività ci dimostra che non basta affrontare l’emergenza ma che è necessario un cambiamento sociale e culturale che trasformi la società in cui viviamo!
Ecco la mappatura dell’Associazione nazionale dei centri antiviolenza Dire – Donne in rete contro la violenza città per città: https://www.direcontrolaviolenza.it/d-i-re-tutti-i…/
SEA-WATCH 4: IL FERMO AMMINISTRATIVO BLOCCA I SALVATAGGI mentre nel Mediterraneo si continua a morire – comunicato Medici Senza Frontiere
Ostacoli amministrativi continuano a impedire a Sea-Watch 4 di tornare a salvare vite, mentre nel Mediterraneo centrale si continua a morire. Sea-Watch, proprietaria della nave, fa ricorso al Tribunale amministrativo regionale per contestare il blocco della nave, da oltre un mese ferma nel porto di Palermo.
Lavoriamo in partnership con Sea-Watch a bordo della Sea-Watch 4, fornendo cure mediche e assistenza umanitaria alle persone soccorse. Il team medico è in stand-by in attesa che la nave venga rilasciata con urgenza, mentre la situazione nel Mediterraneo centrale resta disastrosa.
Solo questa settimana sono morte circa 20 persone, tra cui due bambini e una donna incinta, mentre altre cinque risultano disperse a seguito dell’ennesimo incidente. Nell’ultimo mese e mezzo psicologi e mediatori interculturali dei nostri team sono tornati per ben quattro volte a svolgere interventi di primo soccorso psicologico ai sopravvissuti di naufragi nel Mediterraneo.
Pur riconoscendo e rispettando l’importanza dei controlli di sicurezza portuale come componente essenziale del diritto marittimo, temiamo che questi accertamenti tecnici vengano utilizzati strumentalmente dalle autorità italiane per bloccare le navi umanitarie impegnate nel soccorso in mare.
Dopo un’ispezione di undici ore da parte della Guardia costiera italiana, la Sea-Watch 4 è stata sottoposta a fermo amministrativo sulla base di una lunga lista di irregolarità che vanno da alcune luci non funzionanti ad altre di impossibile attuazione. Per esempio, una delle irregolarità contestate è che in seguito alle operazioni di soccorso e trasbordo la Sea-Watch 4 aveva a bordo 354 persone, un numero troppo alto rispetto alle dotazioni disponibili a bordo. Questa interpretazione ignora che le operazioni di salvataggio, un dovere dei comandanti di una nave che devono dare assistenza alle persone in difficoltà in mare, sono sancite dalla Convenzione Internazionale sulla Ricerca e il salvataggio in mare.
L’interpretazione è tanto più riprovevole se si considera che le stesse autorità maltesi avevano incaricato la nave di prendere a bordo altre persone dalla Louise Michel, costretta a chiedere aiuto mentre si trovava nella zona di ricerca e soccorso maltese. Nello stesso momento le navi della Guardia costiera italiana erano sul posto e hanno evacuato 49 persone vulnerabili mentre la Sea-Watch 4 ha preso a bordo i restanti 152 sopravvissuti.
Il blocco della Sea-Watch 4 rientra in un meccanismo che impedisce alle ONG di svolgere attività salvavita secondo il diritto internazionale e nazionale. All’epoca dei fatti è stata la quinta nave umanitaria bloccata dalle autorità italiane in meno di cinque mesi. Il 10 ottobre la Alan Kurdi è stata fermata in Sicilia, per la seconda volta in sei mesi. E il 22 ottobre anche Louise Michel, la nave di salvataggio finanziata da Banksy, ha annunciato di non poter riprendere il mare perché la sua registrazione è stata contestata.
I governi europei hanno di fatto annullato le attività di ricerca e soccorso lungo la rotta migratoria più letale al mondo. Vederlo accadere mentre dichiarano di impegnarsi per un approccio più umano alle migrazioni nel nuovo Patto sulla migrazione, è tragicamente paradossale.
Quanto accaduto di recente nel Mediterraneo centrale rivela le conseguenze mortali della decisione degli stati di ignorare ripetutamente il loro dovere morale e legale di salvare vite umane, scegliendo invece di imporre abusivamente misure burocratiche e amministrative sulle capacità di salvataggio.
Dal fermo della Sea Watch 4, circa 80 persone sono morte in naufragi al largo delle coste libiche e italiane. Un’imbarcazione con 12 persone a bordo è rimasta per 12 giorni al largo del Mediterraneo centrale, con cinque persone che risultano disperse o morte. Nonostante ciò, le autorità hanno avviato un’operazione solo quattro giorni dopo aver ricevuto la notizia. Allo stesso tempo, l’UE continua a finanziare e a formare la Guarda costiera libica nonostante riconosca che la Libia non è porto sicuro. L’8 ottobre, due imbarcazioni della Guardia Costiera libica sono rientrare in Libia dopo ingenti lavori di manutenzione finanziati dall’Italia e dall’UE. Queste imbarcazioni saranno utilizzate per bloccare le persone in mare e riportarle nel luogo da cui sono fuggite.
Dall’inizio dell’anno, almeno 506 persone sono morte nel Mediterraneo centrale e circa 9.000 sono state respinte con la forza in Libia. ( www.medicisenzafrontiere.it/ )
ASSOCIAZIONE FRIDA KAHLO ENTRA NELLA RETE ARCI –comunicato
L’Associazione Frida Kahlo Palermo si occupa di creare un luogo ideale dove arte e cultura si sposino alla perfezione. Per realizzare tutto ciò l’Associazione si è impegnata negli anni nella realizzazione di mostre pittoriche, concertini di musica Jazz, letture, presentazioni di libri, proiezioni ed attività di tipo ludico-ricreativo a carattere artistico-solidale per bambini.
Dal 2011 l’associazione si è trasferita nel quartiere della Zisa e da allora opera al suo interno con attività di tipo ludico-creativo e culturali rivolte a bambini ed adulti, nella convinzione che le arti in genere sono nutrimento ideale per l’intelletto e la loro fruizione consente di dar libero sfogo alla fantasia fin troppo repressa di solito da un inappropriato abuso del mezzo televisivo e dei mezzi di comunicazione web.
Lo scopo dell’associazione è quello di promuovere l’arte e la cultura sul territorio palermitano attraverso attività proposte ai bambini ed adulti che hanno come scopo principale la sensibilizzazione dell’individuo verso le arti, la cultura, il rispetto della natura e degli altri e l’ecosostenibilità, permettendo, al bambino, di sviluppare le sue capacità artistiche attraverso la fantasia utilizzando, riutilizzando e trasformandolo quello che ha a disposizione rendendo così proprio il concetto del riciclare visto anche come un gioco fantasioso e stimolante e all’adulto di migliorare le sue conoscenze in campo culturale ed artistico. Il fine dellAssociazione è quello di realizzare un LiberoSPAZIOespressivo, un vero e proprio spazio artistico dove ci si possa liberamente esprimere in un clima di integrazione ed interazione con gli altri e nel rispetto delle regole di convivenza. [ fridakahlopalermo@gmail.com Pagina FB: Associazione Fridakahlo Palermo ]
Segnalazioni iniziative e comunicati stampa per il territorio siciliano inviare a pressenza.redazionepalermo@gmail.com