Scomparsa all’età di 87 anni a Washington il giudice della Corte Suprema statunitense Ruth Bader Ginsburg lascia un vuoto incolmabile; il Coordinamento Nazionale dei Docenti delle discipline dei Diritti Umani vuole ricordarla come una vera e propria Human Rights Defender dei nostri tempi.
“Io dissento” era la formula abituale con cui Ruth Bader Ginsburg si rivolgeva ai suoi colleghi sulle questioni spinose che mettevano in subordine i diritti umani.
Impegnata in tutte le campagne civili in difesa dell’uguaglianza di genere (causa di discriminazione sessuale Frontiero versus Richardson 1970), a favore dell’aborto, della tutela delle comunità omosessuali, dell’assistenza sanitaria pubblica per tutti i cittadini costituiva una sorta di eccezione nell’America W.A.S.P. che riconosceva e riconosce prerogative soltanto agli uomini bianchi, ricchi, protestanti e di origine anglosassone.
Ricordarla significa fornire alle nuove generazioni l’opportunità di ancorarsi a quegli ideali di giustizia e legalità, profondamente attuali, ai quali era ispirata il magistrato americano. Oggi molte conquiste femminili rischiano di venire cancellate da venti oscurantisti; proprio per questo uomini e donne devono invece camminare insieme allo scopo di preservare i diritti conseguiti e raggiungere nuove mete. Il CNDDU invita ad approfondire le tematiche relative alla parità di genere e alla violenza sulle donne, anche partendo dalle sentenze più significative dei nostri tempi come quella che riguardò Franca Viola.
“Non chiedo favori per il mio sesso, chiedo solo che smettano di calpestarci” (Ruth Bader Ginsburg).
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU