Le amministrazioni comunali dell’Unione Montana Valle Susa ritengono istituzionalmente inaccettabile il comportamento tenuto da Tunnel Euralpin Lyon Turin (TELT) e dalla Regione Piemonte, come appreso dalle recenti dichiarazioni pubbliche in merito all’ipotesi di nuova variante del progetto Torino Lione.
Apprendiamo infatti dai mezzi di informazione che TELT starebbe predisponendo un’ennesima variante progettuale inerente lo scarico a Susa di milioni di tonnellate di materiale di scavo del tunnel di base, con relativo stoccaggio, selezione, lavorazione e smaltimento. Questo comporterebbe un imprevisto e pesantissimo coinvolgimento dell’intero territorio della Bassa Valle, con notevoli impatti ambientali, sanitari ed economici al momento completamente indefiniti. La variante è causata da una sottovalutazione progettuale di TELT, che non ha tenuto conto dell’indisponibilità dell’area attualmente destinata a tale funzione a Salbertrand.
Regione e TELT hanno iniziato a discutere questa ipotesi senza il minino coinvolgimento degli enti locali di questo territorio. Le informazioni e i dati tecnici sarebbero contenuti (da quanto apprendiamo) in documenti sui quali sarebbe apposta la dicitura “riservato”, modalità del tutto inconcepibile per una società a intero capitale pubblico come TELT e per un ente territoriale come Regione Piemonte, istituzionalmente tenuto al confronto con il territorio. Inoltre la Regione Piemonte afferma “Da parte nostra non prevediamo intoppi” (La Stampa, 5 settembre 2020), prima ancora di aver assolto ai suoi obblighi di informazione dei comuni coinvolti.
Questa modalità di conduzione del progetto è irrispettosa e irricevibile. Regione Piemonte renda immediatamente pubblici tutti i documenti inerenti la nuova variante progettuale e avvii la corretta procedura autorizzativa mediante Valutazione di Impatto Ambientale con il dovuto coinvolgimento di tutti i territori e i soggetti interessati. Le amministrazioni comunali dell’Unione Montana Valle Susa non accetteranno alcuna scorciatoia o valutazione sbrigativa.
A differenza di quanto erroneamente dichiarato, ad oggi TELT non ha titolo a procedere su questa nuova ipotesi. Qualsiasi operazione a Susa deve preventivamente essere autorizzata dal CIPE, in quanto non è ricompresa nei 2 lotti costruttivi (di 5 totali) attualmente finanziati.
L’attuale tentativo di variante rende inoltre improbabile il rispetto del cronoprogramma dei finanziamenti europei. Questo non giustifica l’atteggiamento finora tenuto nei confronti delle amministrazioni locali. TELT ha il dovere di informare con la massima urgenzai Sindaci e l’Unione Montana, in quanto legittima rappresentanza del territorio, in merito al reale stato del progetto e alle intenzioni effettive sui potenziali cantieri che potrebbero impattare in Valle di Susa.
Movimento No TAV