Sette settembre, ore sette. A Milano diluvia e pure a Peschiera Borromeo, poco oltre la tangenziale. Non sono in molte stamattina, ma in realtà hanno già vinto: le ruspe anche stavolta non ci sono.
Ci sono loro con i loro striscioni, con la voglia di resistere, ma raccontiamo questa storia con ordine.
Nel giugno scorso un gruppo di amiche che frequenta un corso di scrittura a Peschiera scopre, leggendo il giornalino di zona, che il Comune ha deciso di tagliare 240 pioppi cipressini, un viale bellissimo nella zona industriale. Si guardano in faccia: “Non è possibile!” Inizia qualcosa che sembra un film di Ken Loach: 6 partecipanti al corso, tutte donne, in gran parte pensionate, e compresa la poetessa che coi suoi 86 anni tiene il corso, si rimboccano le maniche, tanto fa già caldo… Cominciano a chiedere e scoprono che gli stessi consiglieri non sanno nulla, ma questa sembra essere la pratica di questa amministrazione (lista civica di origine “centrosinistra”), che già in passato ha fatto e disfatto.
Comincia la loro lenta risalita, come fossero sei trote in un torrente di montagna. Risalgono, risalgono scoprendo un sacco di cose. Il Comune ha fatto una perizia (di fatto realizzata su solo 4 alberi con parametri del 1998) che sostiene che quegli alberi sono a rischio caduta, vanno tagliati TUTTI. Le sei donne si attivano, chiedono, cercano, si iscrivono, diventano nel giro di poco tempo “esperte” di verde. Tramite “utili rimbalzi” arrivano a un famoso agronomo, il dottor Zanzi, il quale è tra l’altro vice-sindaco a Varese, che risponde loro immediatamente. I tempi sono stretti. Il 4 luglio intanto sono riuscite a chiamare a raccolta almeno 200 persone che fermano un primo “inizio lavori”, riescono insomma a mettere un piede in mezzo alla porta prima che si chiuda e guadagnano tempo. La sindaco le snobba, organizza una videoconferenza dove chiunque deve presentare le domande il giorno prima, lei neppure si fa vedere, manda avanti sempre il vicesindaco. Alla fine concedono loro 15 giorni per fare una controperizia. Ma è il 20 luglio!! I tempi sono stretti. Ma Zanzi ci sta e le aiuta, a gratis.
Viene fatta una controperizia, con parametri del 2016, gli alberi possono restare, dice. Si, dice il Comune, ma la perizia non è fatta con gli stessi parametri!! Intanto i nubifragi ci sono e gli alberi non cadono, ne cadono altri, altrove, ma quelli no. A Marina di Massa cade un albero che uccide due bimbe in tenda: apriti cielo!!
Ma queste donne resistono, raccolgono firme, muovono mari e monti, con i loro pochi mezzi, ma con molta determinazione. Qualche giorno fa la nuova data: il 7 Settembre saranno tagliati gli alberi. Loro si riattivano, scrivono, fanno esposti, producono articoli, video, la notizia gira tanto che la sindaco domenica 6 rilascia un’intervista al Corriere della Sera: “Va bene, aspettiamo un momento, andremo a verificare nuovamente…” Così il 7 le ruspe non ci sono, ma loro si, con una cinquantina di persone, malgrado la pioggia, e ci saranno tutte le mattine alle 7, da qui in avanti, fino a che non la smetteranno con questa minaccia.
Ma veniamo al dunque: “Perché tutto questo accanimento?” Chiediamo loro. Risposta: “Non lo sappiamo!” Ma sono gli occhi che parlano, fanno capire che di sicuro c’è qualcosa dietro, che non è spiegabile tutta questa determinazione, che è difficile non ci siano sotto degli interessi… Qualcuno parla di un RSA o di Amazon che dovrebbero venire in zona.
Brave, secondo noi avete già vinto, ma se questo articolo parteciperà alla vostra vittoria definitiva, saremo solo contenti e contente.
Ps Durante l’estate, una delle nostre, arrabbiatissima pubblica un post, il titolo dice tutto: “La Lukashenko di Peschiera Borromeo!” Se le cercate guardate su facebook: la voce degli alberi a Peschiera Borromeo…
Qui di seguito un brevissimo video sulla campagna del Comitato “La voce degli Alberi”