La tensione tra Turchia e Grecia continua a occupare la quotidianità del Mediterraneo. Esercitazioni militari, dichiarazioni nazionaliste, coinvolgimento di terze parti e un linguaggio maschilista e guerrafondaio sono, purtroppo, gli elementi più utilizzati in questo periodo. Tutto questo per appropriarsi di un confine più grande e di qualche giacimento petrolifero in più e ovviamente per ottenere un sostegno popolare con l’obiettivo di consolidare il controllo dei governi nazionalisti attualmente al potere.
Mentre le acque dell’Egeo si riscaldano sempre di più l’Unione per la Democrazia (piattaforma composta da diverse organizzazioni) ha rilasciato un comunicato stampa, firmato da 67 organizzazioni non governative e partiti politici insieme a 255 personaggi illustri della Grecia e Turchia.
Il Mediterraneo non appartiene ai monopoli
“Noi, democratici, progressisti, comunisti e socialisti di questi due paesi siamo a favore della pace in Grecia e in Turchia. Stiamo osservando con preoccupazione la tensione che cresce.
I problemi legati ai confini, alle zone economiche e ai giacimenti di gas e petrolio del Mediterraneo possono essere risolti pacificamente. Tuttavia a causa di avidi monopoli, tutto questo è diventato oggetto di conflitto. Va ricordato che sotto la sovranità dei monopoli, nessuna ricchezza dei nostri paesi ha migliorato le nostre condizioni di vita, al contrario, lo sfruttamento spietato dei beni naturali ha causato la distruzione del clima che minaccia oggi il nostro mondo con epidemie, siccità e inondazioni.
In questa lotta non c’è nulla che salvaguarda gli interessi dei popoli turco e greco. La pace può prevalere nella nostra regione e nel mondo. Possiamo vivere in pace e possiamo decidere insieme in che modo verranno utilizzate le risorse naturali senza causare danni ambientali.
Vogliamo che gli imperialisti ritirino le loro mani, basi e truppe armate dal Mediterraneo, dai nostri paesi e dall’isola di Cipro.
Siamo contrari ai conflitti derivanti dalla lotta dei monopoli interni ed esterni creati con l’obiettivo di accaparrarsi il gas naturale e altre ricchezze del Mediterraneo.
La corsa al nazionalismo e agli armamenti, che si è intensificata a vicenda a causa della lotta al gas, deve finire. Tutte le possibilità dovrebbero essere utilizzate per i bisogni delle persone, non per la guerra.
Invitiamo i governi di entrambi i paesi a concordare una soluzione pacifica. Invitiamo anche i popoli della Grecia e della Turchia a spingere i governi con l’obiettivo di trovare questa soluzione pacifica.
Il Mediterraneo non è dei monopoli ma dei popoli della regione e di tutti gli esseri ci vivono. La pace è l’unico modo per sostenere la nostra vita umanamente e per rendere il nostro mondo vivibile.”