Malta è diventata il 45° Stato a ratificare il Trattato di proibizione delle armi nucleari. Ha depositato il suo strumento di ratifica il 21 settembre 2020, quando i leader mondiali si sono riuniti per commemorare il 75° anniversario delle Nazioni Unite. La mossa è coincisa anche con il Giorno dell’Indipendenza di Malta, che segna la data in cui il Paese ha dichiarato la propria indipendenza dal Regno Unito, uno Stato armato di armi nucleari, nel 1964.
Ora sono necessarie solo altre cinque ratifiche per far entrare in vigore il trattato.
Il rappresentante permanente di Malta presso le Nazioni Unite, l’ambasciatrice Vanessa Frazier, ha firmato il trattato il 25 agosto, meno di un mese prima che il Paese lo ratificasse. Il ministero degli Esteri ha dichiarato che la sua decisione di diventare parte del trattato ha sottolineato “l’impegno incrollabile di Malta verso la non proliferazione nucleare, ed evidenzia il suo impegno verso il raggiungimento della prosperità attraverso la pace”.
Malta ha partecipato ai negoziati del TPAN nel 2017 ed è stata tra le 122 nazioni che hanno votato per l’adozione del testo finale. Il trattato vieta in modo completo e categorico le armi nucleari e stabilisce un quadro giuridico per l’eliminazione delle scorte esistenti. Inoltre impone l’assistenza alle vittime dell’uso e dei test delle armi nucleari.
Nel 2016, Malta è stata tra i promotori della risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che ha stabilito il mandato formale per l’avvio dei negoziati nel 2017 su “uno strumento giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari, che porti alla loro totale eliminazione”. Un anno prima, è stato tra i 127 Stati che hanno sottoscritto un “impegno umanitario” a cooperare “negli sforzi per stigmatizzare, proibire ed eliminare le armi nucleari”.