In occasione della ricorrenza che ricorda la decisione del 1983 del Colonnello Petrov che salvò il mondo dalla catastrofe nucleare Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo rilanciano al Governo italiano la richiesta di sostenere il percorso del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari.
In particolare sostenendo e rilanciando le richieste presenti nella lettera aperta di 56 ex capi di Governo e Ministri degli Esteri dei Paesi NATO (tra cui Enrico Letta e Franco Frattini) che sottolinea come “le armi nucleari non servono a nessuno scopo militare o strategico legittimo, viste le conseguenze umane e ambientali catastrofiche di qualsiasi loro uso” e che occorre “mostrare coraggio e audacia e aderire al Trattato” votato nel 2017 all’ONU e voluto dalla società civile internazionale riunita nella Campagna ICAN.
Un mondo libero delle armi nucleari e senza più la minaccia di una distruzione globale. Norme internazionali che mettano al bando definitivamente le più distruttive armi mai prodotte dall’uomo. E un’Italia che abbia coraggio di prendere decisioni forti e da protagonista per realizzare davvero questo percorso. Sono questi gli auspici che Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica continuano a rinnovare anche in occasione della Giornata Internazionale per la totale eliminazione delle armi nucleari, ricorrenza voluta dalle Nazioni Unite a ricordo dell’atto eroico del colonnello sovietico Stanislav Petrov che nel 1983 disse no a regole assurde e pericolose riuscendo a prevenire un conflitto missilistico nucleare.
Una necessità rilanciata in questi giorni da 56 ex leader politici dei Paesi NATO che tramite una lettera aperta hanno diffuso un appello affinché i Governi dei loro paesi considerino l’adesione al Trattato TPAN come passo centrale e percorso di vera realizzazione del disarmo nucleare. Una iniziativa che, insieme alla Campagna ICAN, consideriamo la più significativa dimostrazione di sostegno di alto livello che il Trattato sta raccogliendo, in particolare nei paesi NATO. “Ci auguriamo che possa innescare un dibattito, anche in seno ai parlamenti, e contribuire a far cambiare le posizioni nazionali”, è la nostra richiesta.
In uno dei passaggi fondamentali della lettera si legge: “Accettando la protezione delle armi nucleari stiamo diffondendo la nozione pericolosa e sbagliata che le armi nucleari aumentino la sicurezza. Invece di permettere il progresso verso un mondo libero dalle armi nucleari lo stiamo impedendo e perpetuando i pericoli nucleari – il tutto per paura di sconvolgere i nostri alleati che si aggrappano a queste armi di distruzione di massa. Ma gli amici possono e devono parlare quando gli amici si impegnano in comportamenti sconsiderati che mettono in pericolo la loro vita e la nostra”.
E ancora: “Senza dubbio è in corso una nuova corsa agli armamenti nucleari, ed è urgentemente necessaria una corsa al disarmo. È tempo di porre fine all’era della dipendenza dalle armi nucleari” in particolare grazia al “Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPAN) un accordo globale di riferimento che pone le armi nucleari sullo stesso piano legale delle armi chimiche e biologiche e stabilisce un quadro per eliminarle in modo verificabile e irreversibile”.
Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica si uniscono alle richieste esplicitate nella lettera aperta e ringraziano in particolare l’ex Presidente del Consiglio Enrico Letta e l’ex Ministro degli Esteri Franco Frattini che hanno voluto sottoscrivere questo importante documento.
Una serie di richieste specifiche che sono ancora più importanti nell’anno in cui si celebra il 75º anniversario dei bombardamenti atomici subiti da Hiroshima e Nagasaki, con la voce dei sopravvissuti (gli hibakusha) che non smette di ricordarci l’insensatezza e il pericolo avere ancora presenti nel mondo oltre 14.000 testate nucleari. Domande dirette alle Istituzioni e alla politica italiane e che fanno parte del percorso tracciato delle iniziative di disarmo umanitario della società civile internazionale; un cammino che ha portato nel 2017 all’approvazione a New York di un Trattato sulla messa bando di tutte le armi nucleari, strada che anche noi indichiamo come centrale insieme alla campagna ICAN, premio Nobel 2017.
A breve verrà raggiunto un primo traguardo: sino infatti già 45 le ratifiche ufficiali di Paesi depositate e il Trattato entrerà in vigore, come prima norma internazionale contro questo tipo di armamenti, al raggiungimento di 50 ratifiche. Manca dunque poco e manca poco alla definitiva concretizzazione di regole chiare e vincolanti che comunque già ora stanno avendo un impatto positivo su politica, mondo finanziario, società civile internazionale.
Perciò è importante per noi, alla vigilia della Giornata Internazionale, rilanciare nuovamente il nostro slogan “Italia, ripensaci” e la nostra azione per chiedere al nostro Paese di assumere un ruolo da protagonista positivo in un percorso che è fondamentale ed epocale per la sopravvivenza stessa della nostra civiltà. Purtroppo dobbiamo constatare come l’Italia invece continui ad accodarsi alle scelte dei Paesi nucleari e, anche in recenti risposte ufficiali a sollecitazioni della campagna ICAN, continua a ribadire l’adesione a vecchie formule che si sono dimostrate purtroppo sterili nel condurre davvero al disarmo nucleare, obiettivo sempre richiamato nelle dichiarazioni politiche.
Riteniamo non sia possibile continuare ad invocare il sogno di un mondo libero delle armi nucleari e nel contempo accettare che nel proprio territorio siano stazionate testate e accettare che tali ordigni vengano aggiornati e modificati con costi stratosferici, addirittura mettendo a disposizione propri aerei e piloti per un ipotetico, e speriamo mai concretizzato, conflitto nucleare.
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Lettera aperta in sostegno del Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPAN) votato nel 2017 firmata da 56 ex Presidenti, Primi Ministri, Ministri degli esteri e Ministri della difesa di 20 Stati membri della NATO, oltre che del Giappone e della Corea del Sud.