Immediato l’attacco del presidente Trump che la definisce una “radicale di sinistra” pronta a imporre “triliardi di dollari di tasse”.
La senatrice democratica Kamala Harris è stata proposta alla vicepresidenza dal candidato Dem alle prossime elezioni presidenziali degli Stati Uniti previste per novembre, Joe Biden. Avvocatessa 55enne nata a Oakland, nello Stato dell’Oklahoma, da padre di origine giamaicana e madre indo-americana, Harris sarà la prima donna afroamericana e di origine asiatiche a concorrere per un ruolo presidenziale nella storia degli Usa.
La senatrice, avversaria di Biden alle scorse primarie democratiche per la candidatura presidenziale, abbandonate a dicembre anche dopo una fallimentare raccolta fondi, è nota per le sue critiche alle politiche del presidente Donald Trump, in modo particolare in materia di immigrazione.
Harris, che Biden ha definito una “combattente senza paura”, è balzata all’onore delle cronache anche a grazie alla sue domande nel corso delle interrogazioni al Senato, ritenute dagli attivisti molto dure, ad alcuni funzionari dell’amministrazione Trump,tra cui il candidato alla Corte Suprema Brett Kavanaugh e l’ex procuratore generale Jeff Sessions.
Harris ha accolto con soddisfazione la nomina da parte di Biden, scrivendo su Twitter che il candidato Dem “può unificare il popolo americano” e costruire “un’America all’altezza dei suoi ideali”.
Quanto al presidente Trump, ha postato sul suo profilo Twitter un filmato nel quale la senatrice viene descritta come una “radicale di sinistra”, critica nei confronti dello stesso Biden e pronta a imporre “triliardi di dollari di nuove tasse”.