Durante la quarantena molti media hanno dato spazio a riflessioni esistenziali e rivoluzionarie, in mancanza del balletto mediatico che si nutriva del teatrino politico. I politici italiani, chi con Covid e chi senza, si erano zittiti. Gli stessi media, appena la tensione si è allentata, hanno rinnegato allegramente le intenzioni di trasformazione della nuova realtà aftercovid, e sono tornati a rincorrere, adesso con la mascherina, il teatrino politico che, tanto diverso da prima non è.
Ciò significa davvero che quelle riflessioni erano false, dettate solo dalla noia e dalla solitudine del lockdown? La risposta è NO. Questo significa semplicemente che non stiamo guardando dove le cose iniziano a muoversi in un altro modo o dove stanno ispirando cambiamenti profondi di paradigma riguardo all’economia e all’organizzazione sociale.
E allora ne diamo qualche esempio.
Jacinda Ardern, Prima Ministra in Nuova Zelanda, non ha ancora 40 anni e già prima del lockdown ha dato una svolta di 180° dichiarando il PIL un indice che non descrive adeguatamente la situazione di un paese, privilegiando i grossi interessi e non il benessere della gente. Non è stata la prima: dal 2008 per esempio, il Regno del Bhutan ha adottato un «indice di felicità» che guida le decisioni politiche e nel 2016 il premio Nobel Michael Spence ha dichiarato che «nelle prese di decisione ci vorrebbe un’ottica multidimensionale che includa le cose davvero importanti per le persone», come la salute, il tempo libero o la sicurezza (1).
Nella sua finanziaria del benessere, una cospicua voce è la spesa per la salute mentale, che punta a ridurre i crescenti tassi di suicidio e potenziare la lotta a dipendenze, ansia e depressione. (2)
E pare che anche con la Pandemia di Coronavirus che ha sconvolto il pianeta non se la sia cavata tanto male. «Ho fatto un balletto di felicità. Ho mostrato i dati [zero casi attivi nel paese in modo stabile] a Neve [la sua bimba], che non poteva capire cosa stesse accadendo, e ci siamo messe a ballare insieme» ha ammesso sorridendo gentilmente ai giornalisti. (3)
In piena pandemia abbiamo altri casi interessanti, come la presidente della Slovacchia, Zuzana Čaputová che, insieme con il presidente della Slovenia Borut Pahor hanno aperto da pochi giorni un Forum slovacco-sloveno sull’innovazione e l’economia. Secondo Čaputová le nuove priorità, per un vero Piano di Ripresa per l’Europa, risiedono nell’economia circolare, la mobilità pulita e la digitalizzazione. (4)
Un modello visionario di sviluppo sostenibile, ideato dall’economista britannica Kate Raworth e descritto da The Guardian come “un’alternativa innovativa all’economia della crescita”, è stato formalmente adottato dal comune di Amsterdam in forma sperimentale per i prossimi anni. “Penso che possa aiutarci a superare gli effetti della crisi”, ha detto la vicesindaca di Amsterdam, Marieke van Doorninck, “può sembrare strano che stiamo parlando del periodo post-Coronavirus, ma come governo dobbiamo pianificare… Si tratta di aiutarci a non ricorrere a meccanismi facili”. Ci sono politici che non aspettano di vedere cosa accadrà ad autunno e non pensano proprio a un ritorno alla normalità di prima. (5)
Gli italiani, che sono un popolo estremamente creativo, – mentre i politici al governo e all’opposizione si affannano già a trovare qualche tampone positivo nei centri di accoglienza straordinaria, così da poter inaugurare una prossima campagna elettorale dando la colpa al solito nemico- sono anche capaci di escogitare cose molto visionarie e a farle muovere ben oltre le limitazioni che le istituzioni vorrebbero imporre. Questo è il caso del Sistema Economico Sovrano che, al contrario dei sovranismi al grido di “Prima gli Italiani”, cerca di porre l’essere umano al centro di un sistema economico la cui condotta si basa sull’etica, la morale, la fiducia, il rispetto, la collaborazione, l’altruismo, la bellezza… Un sistema in cui, con un accordo pubblico e condiviso, si definisce la retribuzione di ciascuna professione e, in modo autonomo, ciascuno si attribuisce un numero di ore lavorate e il sistema le retribuisce, oltre a dare una quota fissa per la sussistenza. Un sistema in cui non c’è bisogno di sussidi e dove scompare l’eredità, uno degli elementi cardine per la concentrazione del potere nel capitalismo. Certamente qui vengono capovolti vari paradigmi, alcuni dei quali così installati nelle nostre menti, da farci parere impossibile qualcosa che, al contrario, dovrebbe sembrarci semplice e naturale. (6)
Una nuova normalità non è solo un’aspirazione. Dipende da cosa decidiamo di credere e cosa decidiamo di fare. Adesso.
(4) https://www.buongiornoslovacchia.sk/index.php/archives/105968
(5) https://www.pressenza.com/it/2020/07/amsterdam-prova-un-nuovo-modello-post-coronavirus/
(6) https://sistemaeconomicosovrano.org/ Il sito deve ancora essere ultimato in alcune sue parti operative, come il conto corrente, ma si possono leggere tutte le motivazioni e le idee nelle diverse sezioni informative, oltre a potersi iscrivere nella chat interna.