Solo chi non ha chiaro il livello dei problemi del Pianeta, dell’Europa e dell’Italia può affrontare le Elezioni Regionali senza avere davanti agli occhi due guai epocali:
- Il cambiamento climatico che tutto modifica, ribalta, trasforma ponendo una miriade di problemi collaterali ambientali, sociali, politici, economici, culturali concatenati di cui ben sappiamo;
- La pandemia di Coronavirus che riporta nelle teste degli uomini il terrore atavico dell’epidemia mondiale che l’uomo aveva autostabilito fosse ormai scomparsa dal presente e dal futuro e che invece ritorna, fiaccando molte certezze (oggi è il Covid ma domani potrà essere altro e peggio).
Chi si assume il compito di fare politica non può non vedere che, nel giro di qualche mese, lo scenario è completamente mutato e, dunque, sono urgentemente necessarie scelte coraggiose verso la nostra casa comune, il Pianeta. Chi si attarda a discutere se si debba stare fuori o dentro le coalizioni non ha il metro della situazione: il piccolo cabotaggio in politica è realmente un reperto archeologico.
E, dunque, l’incontro di Salviamo le Apuane e del suo fondatore Eros Tetti –che è stato casuale- con Europa Verde, nell’occasione particolare delle Elezioni regionali, può deflagrare nell’apertura di un vasto dibattito su ciò che serve, oggi, all’Italia ed all’Europa.
Da tanti anni ci diciamo stanchi delle solite formule (sinistra, centrosinistra, centrodestra, destra) e che c’è necessità di una forza che faccia della difesa del Pianeta, dell’Italia, della Toscana la sua chiave. Che non dica più solo dei NO a prescindere e chissenefrega (che nella quasi totalità dei casi sono perdenti per l’ambiente) ma a cui non si possano chiedere dei SI’ a prescindere perché non si può più proporre una nuova strada, una centrale, un’industria, nemmeno un parco energetico rinnovabile senza valutare tutte le conseguenze che essi producono in termini di inquinamento, di modifiche del territorio, di depauperamento delle risorse, di consumo di suolo, di proprietà dei cittadini, di malessere delle popolazioni e degli altri esseri viventi. Realmente e non con le Valutazioni di impatto ambientale. Non siamo più al tempo in cui si poteva dire: “Dov’è il problema, c’è talmente tanto verde”. No, la casa è stretta ormai e la Terra non ha più tempo. Ci vuole una coscienza che ogni Sì a qualcosa sia studiato in ogni sua parte in modo da migliorare le cose e mai peggiorarle. Se le peggiora si trasforma in NO e dunque bisogna studiare un’altra soluzione.
Una forza che sappia sempre, con lo studio e la scienza, contrapporre ad ogni proposta distruttiva, come le cave nelle Apuane o nuove centrali geotermiche in Amiata, un progetto alternativo che sappia conquistare l’approvazione della maggioranza del popolo perché crea lavoro alternativo, benessere, buon vivere.
Una forza che contrasti l’utilizzazione dell’intelligenza e del sapere umano per distruggere il Pianeta (dai progetti militari a quelli sviluppisti) ma inizi ad organizzare le menti umane per fermare le distruzioni e iniziare un nuovo metodo in cui si parte sempre dal non peggiorare le cose. Lo slogan è: Meglio meno ma meglio.
Perciò la proposta di Eros Tetti e di Salviamo le Apuane, movimento che studia la possibilità di risolvere un gravissimo problema ambientale attraverso lo sviluppo economico alternativo (con il Piano Programma di Sviluppo Economico Alternativo-PIPSEA) può trovare in Europa Verde il contenitore giusto, in stretta collaborazione con tutte le esperienze verdi d’Europa dove 3 donne in luoghi di potere stanno portando una nuova sensibilità ambientale. Ecco un’altra novità da utilizzare.
Perciò, pensiamo che Europa Verde possa diventare la casa di quanti vogliono uscire dal dilemma NO/SI’ che in genere finisce (la lezione del TAV in Valsusa è emblematica) con la sconfitta dell’ambiente e saper sempre trovare –con l’appoggio della gente- un’alternativa sostenibile ad ogni proposta distruttiva.
Perciò facciamo delle Elezioni Regionali 2020 l’apertura di un Laboratorio politico per la ricostruzione (non basta il rilancio) di Europa Verde Italia che la porti ad essere come le forze gemelle in Europa.
E’ una terza via, concreta, pratica e pragmatica che non santifica né demonizza nessuno e niente e che non si arrende mai agli aut aut “o è così o non c’è alternativa”. Una forza delle soluzioni e delle alternative possibili. Pronta, tuttavia, anche a fare barricate laddove le proposte distruttive siano spinte dal profitto ma che prospetta sempre alla gente la soluzione ed è attenta al loro consenso.
La storia ci ha insegnato che si possono fare grandi opere, dalla Muraglia cinese al Vallo di Adriano al Colosseo, alle città storiche toscane.
Ma la lezione è che se non facciamo le cose a misura d’uomo esse si ritorcono contro l’Uomo.