Il 23 agosto abbiamo riportato in questo articolo notizie sullo sgombero del campo Rom di via Germagnano a Torino
Da qualche giorno circolavano notizie ufficiose sullo sgombero. Un’operazione fatta, come la sindaca di Torino Chiara Appendino ha dichiarato, “senza rumore, senza proclami”.
A cosa abbiamo assistito? Ad un’operazione, un blitz, messo in atto nell’oblio ferragostano. Dopo che l’operazione è stata “svelata” l’intento del “basso profilo” è venuto decisamente meno.
Sulla sua pagina Facebook la Sindaca ha scatenato una vera e propria campagna: è partita all’attacco, ma l’attacco è sempre la miglior difesa?
Sono apparsi sulla sua pagina delle immagini, dei meme veramente sconcertanti, quella che colpisce maggiormente è un’immagine del prima e del dopo. Quest’immagine sembra dire: “Abbiamo liberato Torino dalla monnezza”, eppure lì c’erano persone.
C’è da chiedersi se il social media manager della Sindaca sia andato a fare un corso da Luca Morisi, il social media manager di Salvini.
Ma veniamo al fatto: nel 2018 viene varato un piano per il superamento dei campi Rom, viene istituito un tavolo con le parti, le associazioni e la Curia. A dicembre 2019 esce la notizia che entro due settimane il campo sarebbe stato sgomberato. I proclami erano inequivocabili: si parlava di “sgombero dolce” sulla scia dell’ex-Moi.
Lo sgombero non avvenne, abbiamo poi avuto la pandemia.
Durante e dopo il lockdown il Comune ha continuato a lavorare in teleconferenza, eppure il tavolo per il superamento dei campi Rom risulta essere scomparso dall’orizzonte. Lecito domandarsi il perché: non poteva essere portato avanti telematicamente anche quello?
Il blitz è stato quindi effettuato senza l’accordo condiviso del tavolo istituito? La Sindaca ha preso una decisione unilaterale?
Risulta come abbiamo già scritto che lo sgombero sia avvenuto dando mille euro a famiglia (notizia che ci risulta non smentita). Davvero c’è da chiedersi la logica del provvedimento: dove si è pensato potesse andare una famiglia con 1000 euro? Forse si pensava di scaricare il problema su altri sindaci dei comuni della cintura? Un ragionamento del tipo “prima i Torinesi e gli altri si arrangino?” E’ questo il senso di responsabilità di chi amministra Torino?
Il campo Rom di via Germagnano è una realtà che c’è da circa 20 anni, la situazione al suo interno era certamente poco vivibile per le persone che ci abitavano, il degrado non permetteva una vita dignitosa. La convivenza all’interno del quartiere certamente difficile, ma si tratta di persone, lo ripeto: il campo era abitato da persone.
La situazione era difficile? Certo! Molto complicato trovare e percorrere soluzioni condivise? Certo! Ecco perché occorre che chi amministra una città come Torino abbia una visione politica, che dia il coraggio e le idee per progetti che siano davvero soluzioni condivise, la forza e la determinazione di portarli avanti. Occorrono persone capaci, competenti.
Gli autogol di quest’amministrazione sono stati molteplici nel tempo: l’evento per la Champions League della Juventus nel 2017, i problemi relativi ai bilanci nei primi due anni di amministrazione, il cambio di tre vicesindaci, di assessori, la fuoriuscita dalla maggioranza di diversi esponenti del M5S. La linea 2 della metro (fu salvata dall’allora Ministro Del Rio), il Regio, la chiusura del sito della CRI per le persone senza dimora in piena emergenza pandemica. Mesi fa, dopo 4 anni di amministrazione la Sindaca dichiarò che Torino era prossima alla bancarotta, al default e poi la gestione dei Beni Comuni della città, il peggioramento della qualità della vita nelle periferie (come si evince chiaramente anche dai commenti sulla sua pagina facebook), delle quali si era proclamata paladina per farsi eleggere.
Quale sarà il futuro di Appendino? Varie voci si rincorrono, certo non stupirebbe se la Sindaca puntasse ad un seggio in parlamento: a quel punto sarebbe lecito chiedersi se questo, data la normativa per i parlamentari, possa avere degli effetti sui processi cha ha in corso.
L’attuale sgombero di via Germagnano è nei fatti una non-soluzione. Il problema è stato semplicemente spalmato sul territorio. Ci troviamo di fronte ad un’amministrazione ancora una volta in affanno? La virulenza e aggressività con la quale la pagina facebook della Sindaca sta affrontando la cosa sembra davvero esserne la conferma. Ma allora perché questa sconcertante e maldestra decisione relativa a questo sgombero? Patetica ingenuità? Cinico affannoso calcolo politico per “drenare” scampoli di consenso?
Difficile non chiedersi se ancora una volta ci troviamo di fronte ad un autogol di quest’amministrazione, e se questa decisione sarà un’ulteriore pesante eredità che la Sindaca ci lascerà per il futuro.