Nonostante un chiaro atteggiamento ostile da parte del nuovo sindaco un paio di centinaia di persone hanno partecipato a Riace, nella simbolica “Piazza del Villaggio Globale” al digiuno di protesta organizzato dai giovani del campo di lavoro e spiritualità “Verso un’umanità plurale”, insieme a Mimmo Lucano.
Alla fine è stato concesso di parlare e così la manifestazione si è conclusa con una serie di discorsi di Mimmo Lucano, Paola Saccomanno, Alex Zanotelli e Francesco a nome dei muralisti che stanno addobbando con nuovi murales le strade del borgo antico.
Il borgo ha ricominciato, post covid, a riaprire le botteghe, a vedere la circolazione del mondo colorato e multietnico che aveva caratterizzato la Riace, città dell’accoglienza, i cui cartelli comunque resistono un po’ arrugginiti.
Il digiuno era per ribadire: l’abrogazione dei decreti sicurezza, protestare per la decisione del sindaco di San Ferdinando di sgomberare gli immigrati della tendopoli entro il 15 agosto, denunciare i ritardi nell’erogazione dei fondi destinati all’implementazione dei progetti CAS e SPRAR di Riace (2017-’18) da parte della Prefettura di Reggio Calabria, le disumane politiche migratorie che l’attuale governo continua ad attuare nel Mediterraneo.
Gli obiettivi sono stati spiegati nel lucido intervento di Alex Zanotelli che ha annunciato la scrittura collettiva di un documento di protesta che è stato letto ed approvato dall’assemblea dei presenti e che sarà divulgato nei prossimi giorni.
Tutti gli interventi hanno ribadito il concetto di Riace come luogo di speranza, come esempio e dimostrazione di un nuovo mondo possibile basato sul dare disinteressato, sull’umanità, sullo scambio tra culture e persone.
Alcuni momenti dell’incontro: