Nei giorni scorsi a Gratosoglio, Milano sud, i collettivi Zam (Zona autonoma Milano) e Gta (Gratosoglio autogestita), con il supporto delle Brigate Volontarie per l’emergenza, hanno voluto ripetere l’iniziativa di inizio agosto con la distribuzione di beni di prima necessità.
Il gazebo in strada, annunciato da un volantinaggio in zona, ha attirato decine di persone. Un’iniziativa di “solidarietà popolare” in continuità con il servizio di consegna gratuita di prodotti alimentari, igienici e casalinghi, fornito da mesi da Zam e Gta, che durante l’emergenza Covid hanno formato la “Brigata di solidarietà popolare di Milano sud” in coordinamento con la rete cittadina delle “Brigate volontarie per l’emergenza”. Una pratica che, con il passare dei mesi, ha favorito il consolidamento di un rapporto di conoscenza reciproca e di mutuo aiuto con una parte delle persone aiutate.
La distribuzione dei beni di prima necessità è stata anche l’occasione per un sondaggio sui bisogni della popolazione. “Le risposte ai questionari andranno analizzate a fondo, ma fin da ora risalta con evidenza il problema della precarietà e della mancanza di lavoro”, osservano gli attivisti e le attiviste, evidenziando fratture sociali in cui tentano da anni di insediarsi organizzazioni di estrema destra.
Nella notte, nel quartiere Stadera, poco lontano da Gratosoglio, sono comparse scritte in stile fascista. “Non si sa chi le abbia lasciate, ma è certo – dicono da Zam e Gta – che sono state subito cancellate da qualcuna delle componenti che formano il molteplice fronte antifascista che, in questa zona, va dalla parrocchia ai centri sociali”.
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