Organizzato dalla Casa Umanista di Torino unitamente al coordinamento AGITE (Coordinamento di cittadini, associazioni, enti ed istituzioni locali contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi) che comprende oltre 90 associazioni del territorio piemontese, questo evento vuole ulteriormente ed incessantemente sollecitare il dibattito sul tema del nucleare e premere affinché i nostri politici ratifichino al più presto il Trattato per la proibizione delle armi nucleari approvato dall’ONU nel 2017. Questo potrà infatti entrare in vigore 90 giorni dopo la ratifica di almeno 50 stati, ma ad oggi il numero è arrivato a 43, tra i quali manca l’Italia.
Il nostro Paese custodisce più di 70 bombe nucleari americane a Ghedi e ad Aviano e questo rappresenta un serio pericolo per l’Italia ed in generale per la sopravvivenza del pianeta stesso, nonostante sia un tema poco affrontato e poco discusso dai media e quindi poco presente nella coscienza pubblica.
Un pensiero particolare è andato quest’anno alle numerose vittime, feriti e sfollati libanesi a seguito dell’esplosione il 4 agosto scorso di un magazzino che custodiva 2750 tonnellate di nitrato di ammonio, sostanza utilizzata anche per la costruzione di ordigni esplosivi; ciò dimostra che gli incidenti, l’incuria e scelte politiche sbagliate possono uccidere centinaia di persone anche non in presenza di una guerra.
Durante la serata si sono susseguiti numerosi interventi, canti evocativi e una meditazione finale rispetto alla responsabilità individuale che ognuno ha, con i propri atti, pensieri e sentimenti, nel far crescere una sensibilità nonviolenta partendo semplicemente dalla propria vita quotidiana.