Non stupisce certo la notizia dell’«avvertimento» lanciato dalla disastrosa amministrazione Trump a Panama perché rinunci a ricorrere all’aiuto dei medici cubani ( https://www.pressenza.com/it/2020/08/gli-usa-avvertono-panama-per-avvertire-tutti-no-ai-medici-cubani/ ) perché conferma una volta di più l’assoluto disprezzo per le vite umane. Perfino una testata statunitense che si occupa specificamente di sicurezza nazionale e di problemi militari, Defense One, pubblica un atricolo dal titolo “Perché i morti non importano?”1
Il New York Times sta facendo a mio avviso un lavoro molto utile fornendo quotidianamente dati aggiornati sull’andamento della pandemia in tutto il mondo, fra i quali una mappa che sul sito appare in forma interattiva consentendo di leggere per ogni paese il dato aggiornato e l’andamento negli ultimi 15 giorni ( https://www.nytimes.com/interactive/2020/world/coronavirus-maps.html). Da una semplice occhiata salta agli occhi come l’intero continente americano, da Nord a Sud, sia il più “impestato” del mondo, con poche eccezioni, e in particolare si staglia il rosso vivo di Stati Uniti e Brasile: viene immediatamente da pensare che un “cura cubana” sarebbe proprio salutare!
I paesi nel mondo dove il contagio è attualmente più basso in assoluto sono: Vietnam, Malaysia, Cambogia, Tailandia, Cina, alcuni paesi dell’Africa, e nelle Americhe appunto Cuba, Nicaragua e Uruguay. Al netto che Cuba è sotto un bloqueo sempre più efferato ( https://www.pressenza.com/it/2020/05/cuba-alla-sfida-della-covid-19-un-miracolo-travestito-da-normalita/), poiché appunto la vita vale meno di zero!
1#. Un articolo, in inglese, che vale la pena per lo meno di scorrere: Gregory A. Daddy, “Why Don’t The Dead Matter?”, Defense One, 19 agosto 2020, https://www.defenseone.com/ideas/2020/08/why-dont-dead-matter/167840/. “Troppo pochi americani sembrano sentire umna genuina compassione per i morti, perfino fra i compatrioti. Si possono incolpare le nostre guerre senza fine”.