Il Consiglio di Stato, con la sentenza 3971 del 19 giugno scorso ha restituito al TAR Piemonte la responsabilità di mettere ordine nella gran confusione pseudo-giuridica provocata da Atena-IREN ora ASM, da ATO2 e da Ato2Acqua. Invece di praticare la Costituzione che prescrive la leale collaborazione fra istituzioni pubbliche, queste si sono scatenate a suon di carte da bollo e parcelle di avvocati in ogni sorta di attacchi alla Comuni Riuniti srl al solo scopo di indebolirla e appropriarsi delle sue risorse idriche .
Ora, il TAR Piemonte non potrà più sorvolare sui motivi pretestuosi, le mistificazioni, le ricostruzioni fuorvianti con cui si è tentato di fare lo “spezzatino” di Comuni Riuniti, per poter distruggere un’esperienza di gestione diretta, partecipata, coerente con la volontà popolare, ribadita ancora nel Referendum del 2011 dal 94% dei votanti biellesi-vercellesi-alessandrini.
IL NOSTRO VOTO VA RISPETTATO
Nel dubbio che qualche emulo di Luca Palamara alberghi anche da queste parti, e che il destino di Comuni Riuniti sia deciso in cene riservate o nelle segrete stanze
I CITTADINI DEVONO SAPERE
- non esiste alcuno dei motivi di annullamento previsti all’Art. 19 della Convenzione ATO2 – Comuni Riuniti srl e ATO2Acqua
- non rispettare passivamente le direttive di ARERA (Autorità nazionale finanziata dai gestori idrici) soprattutto nella definizione della tariffa, è a nostro avviso segno di salute mentale: vedi le elucubrazioni algoritmiche truffaldine di ARERA per speculare sull’acqua, ripetute anche nell’ultima delibera n. 235 del 23 giugno 2020 pagg. 27 e 28):
- inadempiente è invece ATO2 e la Regione Piemonte che chiude gli occhi sul fatto che il Piano d’Ambito dell’ATO2 è fermo al 2014, in violazione del DMLP 1° agosto 1996, Art. 8 che prescrive aggiornamenti triennali “allo scopo di monitorare l’andamento del servizio ed eventualmente adottare tempestivamente le necessarie misure a fini di efficienza, trasparenza, risparmio idrico, tutela ambientale e della qualità dell’acqua”
Documento indispensabile per una politica idrica comune, che porti finalmente gli attuali sei gestori operanti sul territorio, compresa la renitente ASM/IREN, al gestore unico previsto dalla legge.
Dal TAR Piemonte ci aspettiamo: verità giustizia e trasparenza
Comitato regionale Acqua Bene Comune Piemonte