All’interno del movimento Trans si stanno palesando persone di notevole spessore umano e politico, il comitato promotore della campagna “Guardami” ne è la dimostrazione.
“Guardami,
Sono quella persona che viene umiliata anche quando muore.
Che viene considerata una minaccia per la società, per avere un nemico da incolpare.
Sono un oggetto sessuale.
Guardami
Ho pensieri
E rabbia
Ed un corpo intoccabile
Diritto alla salute
Diritto al lavoro
Diritto alla casa
Diritto di occupare gli spazi
Diritto alla vita
Diritto all’identità
Guardami è il concept di una campagna che riporta lo sguardo sul reale, senza filtro dei media.
Guardami è una campagna fatta per toccare, accorciare le distanze della rappresentazione dei mezzi di comunicazione.
Guardami richiama all’intimità dove restano solo gli occhi e ad una parità di sguardi.
Obbliga chi guarda ad affrontare quello che ogni giorno non vuole vedere. Questo è un fattore diventato vitale di fronte all’indifferenza e alla disumanità che stiamo vedendo crescere ogni giorno.
Lo spazio di inquadratura che si richiede alle persone che aderiranno – primo piano su sfondo bianco – non permette allo sguardo di distrarsi. Non vi sono oggetti con cui si è sempre sostituito o identificato le persone transgender, non binarie, intersex e non conforming.
L’imperativo è dolce ma inevitabile. La dimensione del rapporto ravvicinato, della dimensione delle spalle, delle mani, delle proporzioni del prossimo e del simile e del diverso e del non conosciuto vengono messi nuovamente in una dimensione che li rende desiderabili.
“Guardami” è l’idea base di una campagna che vuole spingere l’osservatore a farsi davvero padrone e artefice del proprio sguardo. L’idea è di far capire che lo sguardo della società non è educato a vedere realmente.
La campagna inizierà con un collage di primi piani, sguardo in camera, sfondo monocolore, per poi svilupparsi in storie Instagram dove ogni persona si racconterà con degli oggetti significativi. Questo creerà intimità con chi guarda ed allenerà lo sguardo a cambiare prospettiva. È nei particolari che si nascondono la reale conoscenza e comprensione. E sono questi aspetti che fanno superare pregiudizi e odio.
Consapevoli che anche la parola ha il suo potere, i promotori della campagna invitano le persone trans, non binary, intersex e non conforming a condividere pensieri, esperienze, richieste, messaggi.
La speranza è che da questa campagna scaturisca una elaborazione collettiva della coscienza di movimento, se non un manifesto collettivo.
Guardami è la parola che restituisce visibilità e carattere di realtà alle persone coinvolte.
Guardami può essere il nuovo primo passo di un movimento che deve guardarsi e dirsi con i propri corpi e parole.”