Il 29 luglio Magai Matiop Ngong, uno dei più giovani condannati a morte almeno di questo secolo, è uscito dal braccio della morte.
La Corte d’appello del Sud Sudan ha deciso di annullare la sentenza capitale emessa nel 2017, quando Magai aveva appena 15 anni, rimandando il caso a un tribunale di grado inferiore per un nuovo processo, che non potrà terminare con una nuova condanna a morte.
Nella sua decisione, la Corte d’appello ha ricordato che il diritto internazionale vieta l’applicazione della pena di morte nei confronti di minorenni al momento del reato. Peraltro, quel divieto lo prescrive anche la Costituzione sud-sudanese.
Magai era stato condannato a morte per aver ucciso accidentalmente suo cugino con la pistola del padre, mentre la vittima era intervenuta per fermare una rissa tra lo stesso Magai e un vicino.
Lo scorso anno, nella sua campagna mondiale d’invio di lettere denominata “Write for Rights”, Amnesty International aveva mobilitato oltre 765.000 persone per chiedere al presidente Salva Kiir di annullare la condanna a morte di Magai.