Anche in un tempo di misure di distanziamento fisico non si ferma la pratica di studio e di testimonianza dei cittadini preoccupati per le manovre spericolate attorno allo stadio Meazza, nel quartiere San Siro di Milano. Circa 200 persone si sono ritrovate davanti alla sede del Comune per opporsi a un’ennesima, gigantesca e devastante speculazione edilizia.
Molti i comitati presenti, dalle “ Giardiniere” in difesa della Piazza d’Armi (46 ettari di bosco e prati in piena città) al comitato Baiamonti (giardini pubblici devastati da un intervento edilizio), Fino al neonato comitato via Stresa (case assediate da una prossima torre alta 84 metri). Presenti militanti di Milano in Comune, Rifondazione Comunista e Movimento Cinque Stelle.
Nonostante l’eterogenea composizione del presidio la questione centrale restava il futuro dello stadio Meazza: tra abbattimento o ristrutturazione, tra rudere in disuso (riservato ai cosiddetti sport minori) a fianco di un favoleggiato nuovo impianto all’avanguardia. E costi esorbitanti per le casse comunali.
Le squadre di Milan e Inter e i misteriosi consigli di amministrazione dei fondi di investimento che ne detengono i pacchetti azionari non fanno mistero di volere un nuovo impianto, ma i cittadini in piazza riaffermano che ristrutturare non solo è possibile, ma è anche conveniente. Sarebbe un pregio per la città avere un’infrastruttura di livello europeo, ma con la fama e le caratteristiche costruttive che ne fanno il secondo miglior stadio al mondo. Il nuovo stadio sorgerebbe a 30 metri dalle case e andrebbe a sradicare decine di alberi ad alto fusto e a devastare una vasta area a prato.
“La partita di San Siro segnerà il futuro della città e da questa partita si vedrà che tipo di città si vuole” dicono dal megafono due ingegneri che mostrano un modellino auto-costruito dello stadio, a dispetto dei rendering accattivanti che stanno invadendo le pagine dei giornali. “Ristrutturare è possibile e non occorrono i 500 milioni preventivati dalle due squadre per costruire un nuovo impianto”.