Cento t-shirt stese sul selciato, di Piazza del Nettuno a Bologna,ottantotto nere e dodici rosse. Così le attiviste e gli attivisti di Extinction Rebellion Bologna nel pomeriggio di venerdì 24 luglio hanno voluto riportare l’attenzione sulla “madre di tutte le crisi”, quella climatica ed ecologica. I numeri rappresentano, con le dovute proporzioni, i morti nel mondo nei primi sei mesi dell’anno,per covid (le 12 magliette rosse) e quelli da inquinamento atmosferico(le 88 magliette nere).

Nemmeno la pioggia battente ha fermato Extinction Rebellion Bologna per l’ultima azione prima della pausa di agosto.
Un’azione simbolica che compara  i morti da covid nel mondo con quelli da inquinamento atmosferico. Una trovata di impatto, ma che- precisano le attiviste e gli attivisti-” non vuole sminuire la portata disastrosa in termini di vite umane della pandemia.”

“La crisi ecologica e climatica è già una realtà, miete milioni di morti all’anno ma non ce ne accorgiamo, perchè la crisi colpisce duro nel sud del mondo. Il covid-19 è stato dirompente emotivamente perchè in pochi mesi ha mietuto migliaia di vittime sopratutto in “Occidente”. Migliaia di morti ma comunque molti meno rispetto a quelli uccisi dalla madre di tutte le crisi. Per questo motivo abbiamo proposto quest’azione”- spiega un attivista.

 

 

 

fotoreportage di Sukeyna Ouled Aissa

 

 

Con l’azione “se mi rilasso collasso” il gruppo locale bolognese ha voluto rimarcare che “La crisi sanitaria da Covid-19 e la crisi ecologica e climatica sono legate da un filo: si può dire che la prima sia un sintomo della seconda. In questi mesi ci siamo dati da fare per combattere un sintomo, non capendo che la malattia si cela molto più in profondità”.  Un legame quello tra la crisi climatica ed ecologica -nello specifico l’inquinamento atmosferico- e il covid-19, prima tiepidamente accennato, adesso riconosciuto anche dallo stesso consiglio comunale bolognese.

Il gruppo bolognese scrive su facebook il covid-19 è “una tragedia, ma anche un’opportunità di ripensare la nostra economia e il nostro modo di stare al mondo. Non possiamo rilassarci, per evitare il collasso dobbiamo agire con la stessa urgenza e determinazione dimostrate in questi mesi, continuare ad ascoltare la scienza e le voci di tutte e tutti”.

Insomma, il movimento ecologista e non violento rilancia i suoi cavalli di battaglia: la critica al sistema tossico, la giustizia climatica, il contrasto netto e radicale all’emergenza climatica ed ecologica e, infine, il coinvolgimento della cittadinanza nelle assemblee cittadine per il clima.

Durante il flash mob, durato un paio d’ore, le attiviste e gli attivisti in piazza hanno coinvolto i molti cittadini interessati che si aggiravano interdetti, spiegando loro i numeri.
Infine, il gruppo bolognese ha rilanciato l’appuntamento a lunedì 27 luglio per l’ultimo aperitivo ribelle prima di agosto, ma sopratutto quello con l’assemblea cittadina del 13 settembre, lanciata da diverse realtà ambietaliste bolognesi.