Sono tanti i morti in Colombia. In un Paese che non sa parlare una lingua diversa della violenza e che finora ha imparato le sillabe della parola “pace”, vedere come quotidianamente vengono assassinati i nostri leader sociali, è come tornare a naufragare nel silenzio e nell’oscurità della guerra.
Con un gruppo di giornalisti, abbiamo deciso di rendere omaggio a questi cittadini dimenticati che sono stati messi a tacere dal fuoco di chi si nutre di morte. È incomprensibile come, secondo le cifre del relatore speciale delle Nazioni Unite, Michael Forst, fra il 2016 e il 2019, siano stati assassinati 399 leader sociali. E da gennaio ad aprile del 2020, se ne sono aggiunti altri 56. Praticamente, nel corso di questo anno, è come aver perso un leader sociale ogni tre giorni.
Ma, oltraggioso come la morte, è rimanere nel silenzio e nell’indifferenza. È per questo che dedicherò, con altri coraggiosi colleghi, questo spazio per ricordare alcune delle storie di questi leader.
Raul Buitrago Perdomo tornava a casa sua dopo una delle sue lunghe giornate di socializzazione alle quali solitamente prendeva parte in qualità di vicepresidente de la Giunta di Azione Comunale della Fraguita, Caquetà. Due uomini in moto, pare membri della parte dissidente del fronte 62 delle FARC, gli si sono avvicinati e hanno messo fine alla sua vita con otto colpi di pistola. Raul è caduto esanime il 29 luglio del 2018. La comunità lo ricorda come suo portavoce, soprattutto su temi sensibili come la sostituzione di coltivazioni illegali e l’opposizione ai progetti petroliferi, che, a suo giudizio, avevano un impatto negativo sull’ambiente. Come leader partecipava attivamente anche alla Commissione municipale di pianificazione partecipativa e al Programma nazionale integrale di sostituzione di piantagioni ad uso illegale.
L’8 febbraio del 2019, dopo un estenuante giorno come lavoratore agricolo a giornata, José Alquimedes Moreno Ferrer, faceva rientro a casa sua, nella strada T-25 Los Patios, Catatumbo. Portava con sé da mangiare anche per i suoi sei figli. Ciononostante, davanti allo sguardo impotente di più di 40 persone, è stato intercettato da due uomini in moto. Sono bastati 4 colpi per spegnere la vita di un leader che alternava il suo lavoro nelle campagne alle funzioni di delegato nella Giunta di azione comunale nel suo quartiere. Josè ha lasciato così la sua famiglia e anche una comunità che non solo lo piange, ma che è rimasta segnata dal terrore del sangue e del fuoco.
Esasperata dalle bande di estorsori e micro-traffico nel quartiere Virgen del Carmen en Quibdò, Felicinda Santamaria Mosquera, chiedeva senza sosta l’emancipazione della sua comunità. Credeva nell’educazione come base delle opportunità, la cui assenza è causa della proliferazione della criminalità e della violenza. Dal 2016, quando prese l’impegno come presidente della Giunta di Azione Comunale del suo quartiere, nell’abbandonata Comuna 2 della capitale del Choco, aveva coinvolto donne e giovani con il proposito di evitare che cadessero fra i tentacoli del vizio e dell’economia illegale che ne deriva. Il suo lavoro le aveva già procurato minacce che, come succede a migliaia di leader, rimbalzano contro la sordità di uno Stato indolente che non è in grado di salvaguardare e proteggere la vita dei suoi concittadini. Il 3 luglio del 2018, mentre i vicini guardavano la partita dei mondiali fra Colombia e Inghilterra, Felicinda veniva attaccata davanti alla porta di casa sua. La sua opera, l’impegno comunitario e la gente che è riuscita a salvare dalla trappola della droga, la ricorda con affetto. Ma il vuoto che lascia non sarà altro che uno spazio dove, ancora una volta, anniderà la violenza.
#LImprontaDeiLeader non è altro che l’espressione minore di un grido sordo contro la violenza, l’impunità e l’indolenza. Ricordare ci aiuta a preparare una strada che non ci porti al fallimento della morte. Che la vita fugace dei leader, smetta di essere invisibile affinché possiamo finalmente tornare a incontrarci come società.
di Gabriel Cifuentes*
Traduzione dallo spagnolo di Maria Vittoria Morano. Revisione: Silvia Nocera
*Avvocato, giornalista, ex segretario di Transparencia. Profondo democratico e difensore della pace, creatore e conduttore del programma “Los mismos gatos” e “Le editorial”. Colonnista de El Tiempo e La Linea del Medio