È stata rinnovata ieri la custodia cautelare di Patrick Zaki, il ricercatore egiziano che da cinque mesi si trova nel carcere di Tora, al Cairo, con l’accusa di propaganda sovversiva su Facebook.
Il 13 luglio scorso avevamo commentato l’ennesima udienza che, senza motivo, aveva rinnovato la detenzione del giovane studente.
Dopo circa due settimane da quella data, si erano fatte vive le speranze di un possibile rilascio, visto che le autorità egiziane avevano deciso di esaminare il caso prima dei 45 giorni stabiliti appunto il 13 luglio scorso. Entusiasmi spenti dai giudici che hanno prolungato la sua permanenza in carcere per altri 45 giorni, come comunicato da una dei suoi legali Hoda Nasrallah.
La buona notizia è che dopo quattro mesi dall’ultima volta Patrick è apparso in aula, anche se solo per pochi minuti. I suoi avvocati hanno confermato che il ragazzo è sembrano in buona salute, anche se un po’ dimagrito.
Da specificare che la custodia cautelare continua la normale decorrenza dal 13 luglio scorso, quindi la nuova udienza è prevista verso fine agosto o inizio settembre. Le date delle udienze sono incerte, come spesso accade in Egitto. Ennesima brutta notizia sul calvario che il giovane studente dell’Università di Bologna sta attraversando ormai da più di cinque mesi.
“Ieri era stata una sorpresa e oggi una pessima sorpresa. Nessuno aveva particolare ottimismo, però il fatto che fosse accaduta una cosa imprevista faceva sperare in un esito diverso”, dice all’Ansa Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. ”Disincrociamo le dita, tiriamoci su le maniche e torniamo a fare quello che abbiamo fatto negli ultimi cinque mesi e mezzo”, ovvero premere “sulle autorità egiziane e naturalmente su quelle italiane perché Patrick sia rilasciato”, continuare “a mobilitare la rete dedicando a Patrick iniziative reali e virtuali”. “La cosa certa, sottolinea Noury, è che nonostante sia agosto e nonostante questi 45 giorni, Patrick non verrà dimenticato. Abbiamo una minuscola consolazione, che è vivo, integro e sta abbastanza bene”.
Questa volta anche il segretario del PD Nicola Zingaretti è intervenuto su Twitter: “La decisione dell’Egitto di prolungare il carcere per #PatrickZaki di altri 45 giorni è una violazione dei diritti umani. Chiedo al Governo di attivarsi con l’Unione Europea per porre fine con ogni mezzo a questa detenzione illegale”.