Il presidente Milo Đukanović l’ha definito “un passo avanti verso la famiglia delle democrazie più sviluppate”. Gli ha fatto eco l’Ong Lgbt Forum Progress, secondo la quale si è compiuto “un immenso passo in avanti per la società montenegrina”.
Di tempo ce n’è voluto e il voto con cui il 2 luglio il Parlamento del Montenegro ha approvato la legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso dimostra nei numeri quanto un tema di diritti sia ancora così lontano da un completo riconoscimento: la legge è stata approvata con 42 voti a favore rispetto al totale degli 81 parlamentari.
Ulteriore compromesso: la legge entrerà in vigore tra un anno e, pur garantendo alle coppie dello stesso sesso i medesimi diritti di quelle eterosessuali, non prevede la possibilità di adottare bambini.