Un presidio in piazza del Nettuno, performance e microfono aperto per per riportare, con le diverse voci del movimento e le testimonianze di emarginazione e sofferenza subite durante la quarantena, l’attenzione sulla questione di genere. Così Non Una di Meno Bologna ha partecipato ieri Venerdì 26 giugno alla giornata di mobilitazione a livello nazionale “Torniamo nelle strade! Ci tolgono il tempo, riprendiamoci tutto!”
Fotoreportage di Vittoria Sichi
Il presidio è cominciato in Piazza del Nettuno alle 18.30 ed è terminato intorno alle 21. In piazza qualche centinaia di persone e moltissim* attivist*. Come ormai di tradizione in questa fase, i presenti hanno rispettato le distanze di sicurezze e indossato le mascherine. Le e gli attivist* hanno indossato il classico fazzoletto rosa, diventato ormai simbolo del movimento. Ci sono state diverse testimonianze di emarginazione subite durante la quarantena: le sex worker hanno denunciato la loro assenza da ogni piano di assistenza, reclamando regolarizzazione. Fulcro centrale del presidio la condizione della donna, peggiorata durante il lockdown. Infatti la scia di sangue dei femminicidi non si è fermata. Per questo è stata riproposta la ormai celebre coreografia “el violador eres tu”.