L’85 per cento degli abitanti di Kigali, la capitale del Ruanda, che conta 1,4 milioni di persone, fa affidamento sul legno o il carbone vegetale per cucinare. Un problema sia per l’ambiente che per la salute delle persone, che alla lunga potrebbero sviluppare problemi respiratori. Per questo il governo ha deciso di metterlo al bando, con l’impegno di favorire l’utilizzo in cucina del gas.
Le autorità pensano infatti di offrire dei bonus, con attenzione ai nuclei famigliari meno abbienti.
Tanto impegno non è motivato solo dall’amore per l’ambiente: il consumo di carbone vegetale alimenta il traffico illegale, incoraggiando la deforestazione selvaggia con gravi ricadute sull’ambiente. A gestire il commercio spesso sono esponenti dei gruppi armati operativi nella vicina Uganda o Repubblica democratica del Congo, che in questo modo si assicurano introiti finanziari con cui proseguire la propria militanza, con rischi per le popolazioni. Per questo i governi dei Paesi vicini, tra cui anche il Kenya, hanno già adottato misure analoghe per bloccarne la compravendita.