Dopo le risposte di Riccardo Noury, Laura Quagliolo, Giovanna Procacci, Giovanna Pagani, Guido Viale, Andreas Formiconi, Jorida Dervishi, Pia Figueroa, Renato Sarti, Yasha Maccanico e Fulvio De Vita ascoltiamo una serie di video-interviste di persone di tutte le età.
Sembra già un’epoca lontana, ma non lo è. Per due mesi e mezzo abbiamo ripetuto molte volte, quasi come uno slogan, o forse una speranza, quella frase comparsa per la prima volta sulla facciata di un palazzo in Cile durante le rivolte dell’autunno scorso: “Non torneremo alla normalità, perché la normalità era il problema.”
Adesso che lentamente stiamo tornando alla normalità che cosa è rimasto di quel periodo? Quale normalità vogliamo cambiare? Come si può contribuire? Abbiamo deciso di chiederlo a voi!
Abbiamo raccolto alcune testimonianze in un pomeriggio di inizio giugno al Parco Sempione di Milano, altri amici e conoscenti ci hanno inviato le loro da casa. Si tratta di un campione ristretto e certamente non esaustivo, ma variegato: giovanissimi, pensionati, studenti universitari, professionisti. La parola “normalità” ha evocato reazioni diverse: per qualcuno è importante che ritorni, soprattutto a livello lavorativo, altri invece hanno sottolineato le tante storture nel nostro sistema sociale, a partire dall’ambiente e dall’informazione.
Era da poco cominciata la famigerata Fase 2 e tornavamo lentamente ad uscire ed incontrarci. Forse complice la bella giornata d’inizio estate, quello che forse conta di più, al di là delle risposte ricevute, è che abbiamo incontrato tante persone desiderose di raccontarsi, di spiegarci cosa ha significato per loro la strana parentesi della quarantena, anche a livello personale.
Ecco il frutto di questo bel momento di scambio. Buona visione!