Stop al fossile, chiudere le centrali a carbone, il gas e’ il problema non la soluzione
La Campagna Nazionale Per il Clima, fuori dal Fossile sarà in presidio e conferenza stampa

SABATO 4 LUGLIO
dalle ore 10.30

nei pressi della centrale a carbone TVN di Civitavecchia
con i comitati e i movimenti provenienti da tutta Italia

Negli ultimi mesi molte imprese del settore energetico ma anche ministri e parlamentari di ogni schieramento, sostengono a gran voce che l’Italia è già pronta ad attuare una transizione ecologica epocale in piena sintonia con le indicazioni che arrivano dall’IPCC.

In realtà, quella che da molti viene spacciata come la riconversione “green” del sistema energetico nazionale, sta posizionando il gas, che di ecologico non ha nulla, al centro di tanti costosissimi progetti sparsi in tutta Italia. Dalle trivelle ai gasdotti, dai rigassificatori alle nuove centrali, passando per gli hub del gas e per la metanizzazione di intere regioni, il nostro Paese continua ad autorizzare e ad investire miliardi di euro nei combustibili fossili.
Così, legittimate anche da alcuni importanti documenti di indirizzo nazionale (SEN e PNIEC in primis, nonostante le osservazioni formalmente prodotte da un centinaio di associazioni) molte imprese continuano a lavorare indisturbate alla realizzazione di grandi opere inquinanti e climalteranti.
In questo scenario il timore che il phase out del carbone non venga affatto completato entro il 2025 è più che concreto. Alcuni gruppi attualmente alimentati a carbone potrebbero, infatti, rimanere in piedi per essere usati come riserva fredda. Al danno delle nuove centrali a gas si aggiungerebbe, dunque, la beffa di impianti a carbone non del tutto smantellati.
Per questo, sabato 4 luglio i comitati attivi nella campagna nazionale “Per il clima, fuori dal fossile” si sono dati appuntamento a Civitavecchia e chiedono a Governo e istituzioni competenti:

1) che siano chiuse tutte le centrali a carbone ancora attive sul territorio italiano entro e non oltre il 31 dicembre 2025;

2) che venga vietata la realizzazione di nuove centrali turbogas a partire dai progetti di Brindisi, Civitavecchia, Fusina e La Spezia;

3) che siano bloccati tutti i cantieri afferenti alla realizzazione di opere riconducibili all’estrazione, al trasporto e allo stoccaggio di combustibili fossili;

4) che cessi immediatamente ogni forma di finanziamento pubblico ai combustibili fossili, gas compreso;

5) che i fondi così recuperati vengano utilizzati per la bonifica dei siti inquinati e per un serio utilizzo delle energie rinnovabili.

Per tutti questi motivi, perché la transizione ecologica non sia la nuova facciata del solito modo di fare impresa a danno del territorio e delle comunità, la campagna nazionale chiama al presidio di sabato 4 luglio a Civitavecchia

“Per il clima, fuori dal fossile”