Venerdì 26 giugno, Non Una Di Meno torna nelle strade di moltissime città italiane. È tempo di tornare in piazza e di prendere parola sulla nuova normalità che si va delineando.
Gli effetti della pandemia non hanno colpito tutt* allo stesso modo, ma anzi hanno prodotto un’intensificazione della violenza domestica – sono circa 20 i femminicidi dall’inizio del lockdown – e un aumento del carico del lavoro di cura e domestico per le donne. I tempi di lavoro si sono estesi a causa dei turni massacranti nei cosiddetti lavori essenziali e per lo smartworking.
Questa crisi è sociale ed economica e ne stiamo già pagando il prezzo. La nuova normalità non è diversa da quella di ieri: è quella patriarcale, razzista e capitalista.
La Dad ha sostituito la scuola, tantissime persone hanno perso il lavoro che i miseri sussidi statali non riescono a supplire. La regolarizzazione delle persone migranti è vincolata all’arbitrio di chi da anni le sfrutta nei campi o in casa con contratti precari o in nero. L’ interruzione volontaria di gravidanza continua a essere un percorso a ostacoli, ultimo il caso dell’Umbria dove la giunta leghista ha vietato l’utilizzo della RU486 in day hospital, mentre la violenza dei tribunali non si arresta come dimostra l’ennesimo verdetto del tribunale di Firenze su Martina Rossi.
Le femministe e le transfemministe scendono in piazza perché non accettano che la ricostruzione e la convivenza con il Covid-19 avvengano al prezzo dello sfruttamento, dell’intensificazione della divisione sessuale del lavoro e del razzismo.
Non Una Di Meno riprende la lotta politica contro la violenza maschile e di genere, di cui quella di giugno è una tappa che rilancia al prossimo autunno.
Di fronte alle conseguenze di questa crisi e alla nuova insopportabile normalità che annuncia, non rimarremo in silenzio!
¡Juntas somos más fuertes!
Qui gli appuntamenti nelle diverse città
Ufficio stampa «Non Una di Meno»