Nella sua sessione del 22 giugno, il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che istituisce una missione di accertamento dei fatti con l’obiettivo di indagare sulle violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario compiute da tutte le parti coinvolte nel conflitto in Libia.
La missione avrà anche il compito di conservare le prove per assicurare che i responsabili di tali violazioni saranno chiamati a rispondere di fronte alla giustizia.
Amnesty International ha definito la risoluzione “un importante passo avanti, atteso da tempo, verso la fine dell’impunità che da anni in Libia alimenta crimini orrendi”, come testimoniato dalla recente scoperta di otto fosse comuni nella zona di Tarhuna.
L’organizzazione per i diritti umani, che ha più volte denunciato l’impiego di munizioni vietate dal diritto internazionale e la violazione dell’embargo sulle armi da parte di vari paesi – tra cui Emirati Arabi Uniti, Russia e Turchia – ha chiesto a tutte le parti in conflitto di collaborare pienamente con la missione e di facilitarne il lavoro sul campo.