Lega e Forza Italia contestate in piazza Montecitorio dai giovani medici: “Colpa della vostro modello di sanità quello che è successo in Lombardia”.
Doveva essere una manifestazione con il sostegno bipartisan ai laureati in medicina che attendono l’agognato concorso per la specializzazione e chiedono di assorbire tutto il bacino degli aspiranti.
Davanti al Parlamento coi camici bianchi arrivano i rappresentanti di tutti i partiti: dal Pd con Paolo Siani e Elena Carnevali, ad Italia Viva con Vito De Filippo, ad Azione con Carlo Calenda e Matteo Richetti. Ci sono anche esponenti di Forza Italia (da Valentina Aprea a Roberto Occhiuto, alla capogruppo Gelmini) e della Lega, con il giovane deputato Luca Toccalini.
Tutti d’accordo nel sostenere la richiesta dei medici. Ma quando prende la parola Maria Stella Gelmini dai medici si leva una dura protesta: “Vergogna, siete voi che avete tagliato la sanità.
Almeno non venite a prenderci in giro”. La scena si ripete quando ad impugnare il megafono è il leghista Toccalini: “Vergogna, avete attaccato i medici di famiglia. Ve lo ricordate Giorgetti? Non avete la coerenza per parlare: sono morte 185 persone. L’avete distrutta voi la sanità. Ipocriti, ipocriti. Lasciateci la piazza”.
Sulla necessità di garantire l’assunzione a tutti gli specializzandi, senza rischiare che oltre 10mila laureati restino fuori dalle borse di studio, sono d’accordo tutti i partiti. Almeno a parole. In ogni caso i parlamentari accolgono la disponibilità dei giovani medici che manifestano fuori Montecitorio e imbracciano il megafono per comunicare come pensano di rispondere alle loro richieste. Ma quando prende la parola Maria Stella Gelmini, fa appena in tempo a dire ‘contate su Forza Italia’ che dai camici bianchi si sente il grido: ‘Venduti, venduti. Ipocriti, ipocriti”. I medici aggiungono: “Eravate voi al governo. Avete devastato la sanità. Siete voi i responsabili, vergogna”.
La scena si ripete con molta più foga quando è il giovane leghista Luca Toccalini a parlare: “Ma non era Giorgetti a dire che i medici di base non servivano? Che il medico di base stampa le ricette, come al supermercato? Vergognatevi e lasciateci la piazza”, gli gridano i medici. Toccalini termina il suo intervento e poi va a confrontarsi coi contestatori. “Qui sono morte le persone. È una vergogna che ora facciano finta di essere tutti d’accordo. Questa è la post-verità, si può dire quello che si vuole… È una passerella indegna”, lamentano gli studenti. E aggiungono richiamando le parole di Giorgetti: “Solo un mese prima della pandemia avete attaccato i medici di base. Lei lo sa che sono quelli che sono morti di più che hanno pagato più di tutti?” Toccalini spiega che “mancavano le mascherine” e Giorgetti parlava in un contesto “più ampio”.
Quanto alla qualità della sanità lombarda – visto che i medici contestano le privatizzazioni di molti settori- ricorda che “più di 100mila persone da tutta Italia vengono in Lombardia a curarsi ogni anno. Perché?” I medici incalzano: “Benissimo. Avete tempo fino al 22 settembre. Entrate lì dentro e risolvete il problema delle specializzazioni”.