Siamo al quarto giorno di presidio dei senza fissa dimora sotto il Comune di Torino.
Al quarto giorno consecutivo, nessuno si è premurato di procurare dei bagni chimici, e questo la dice lunga su quanto la giunta comunale rispetta le persone di Torino.
C. (persona della società civile che sta seguendo con molti altri questa vicenda) questa mattina ha partecipato ad una riunione virtuale della giunta torinese, la vicesindaca Schellino, alle domande poste dalla cittadinanza sulla situazione piazza d’Armi, si è scollegata.
Se si è trattato di un problema ad internet dev’essere stato notevole: la riunione si è protratta per un’ora e la vicesindaca non si è ricollegata.
Cosa è emerso da questa riunione? C. riporta che a parte i tentativi di risposta dell’Assessore Giusta, al quale va indubbiamente riconosciuta l’estraneità delle competenze, è stata sancita una nuova riunione giovedì prossimo.
Per riassumere la situazione: in un Piemonte le cui condizioni di contagio sono le peggiori d’Italia dopo la Lombardia, in una fase 2 delicatissima in quanto il contagio potrebbe ripartire in modo esponenziale soprattutto a Torino – Comune con le condizioni sanitarie Sars-CoV-2 peggiori del Piemonte – la vicesindaca con deleghe alle politiche sociali pensa di chiudere un “dormitorio” da 100 persone “sguinzagliando” tutti, senza fissa dimora, per Torino.
Non solo: lo fa adducendo insostenibili, e francamente patetiche, argomentazioni inerenti all’ordine pubblico.
Peccato che in quella struttura si potesse ad esempio fare monitoraggio, banalmente misurando la temperatura corporea a chi vi accedeva, fornire DPI alle persone per l’uso notturno e diurno, tutte cose a tutela non solo dei senza tetto, ma anche della cittadinanza.
E invece la giunta: con un presidio davanti al Comune, con persone senza fissa dimora non monitorate, e soprattutto non più monitorabili, in giro per Torino, fissa una riunione per giovedì prossimo.
Non a caso l’Ordine dei Medici di Torino ha espresso grande preoccupazione, ieri, in un comunicato.
Sindaca Appendino: cosa sta facendo? Sta per caso pensando all’eventuale leadership politica del M5S – cosa di cui si “vocifera” – e di lasciarci nelle mani della vicesindaca?
E ancora: è sicura dei criteri con i quali sceglie il suo staff, in particolare i/le suoi vice?