“Stiamo accogliendo i primi feriti di quest’esplosione, per ora quattro pazienti, di cui tre con ferite da arma da fuoco e uno colpito da schegge dell’esplosione. Siamo a fianco dei nostri colleghi dell’ospedale di MSF, oggi vittime di un attacco violento a un luogo dove le donne possono partorire in sicurezza”.
Così Marco Puntin, Program Coordinator EMERGENCY esprime solidarietà ai colleghi che stamattina a Kabul hanno subito un attentato omicida nel reparto maternità nel quartiere di Dasht-e-Barchi, dove secondo Reuters sarebbero morte almeno tredici persone, tra cui donne e bambini appena nati.
“C’è stata una esplosione all’entrata e uomini armati hanno fatto irruzione nell’ospedale – racconta Marco Puntin, Program Coordinator EMERGENCY -. La violenza ti circonda, in Afghanistan. Questa è una realtà che non possiamo raccontare diversamente.”
A Kabul, secondo la missione delle Nazioni Unite in Afghanistan, nel primo trimestre dell’anno ci sono già state 1.293 vittime civili tra morti e feriti. Nonostante si tratti della cifra più bassa dal 2012, le violenze sono tornate a crescere in maniera preoccupante nel mese di marzo e le morti civili causate da gruppi antigovernativi sono aumentate del 22% rispetto ai primi quattro mesi del 2019.
EMERGENCY è presente a Kabul dal 2001 con un centro chirurgico che offre cure alle vittime della guerra. Nei primi 4 mesi del 2020 ha ammesso 658 feriti di guerra.