Una vera e propria maratona. Domenica 10 maggio dalle 16.30 alle 19.30 trentatré relatrici e relatori si fanno promotori di una scuola che risponda all’emergenza, coniugando quella educativa e quella della salute. Cinque minuti a testa per presentare le prime proposte da sottoporre all’amministrazione comunale di Milano.
Immaginare la scuola del futuro ponendo al centro il benessere dei bambini e delle bambine, senza ridurre la discussione sulla ripartenza solo ad aspetti medici e tecnici: questo è l’obiettivo del convegno in streaming ‘La Scuola sconfinata. Oltre l’emergenza. Proposte per la città di Milano’ organizzato dal movimento ‘E Tu Da Che Parte Stai?’ che riunisce domenica prossima intorno a tavoli tematici docenti, pedagogisti, medici, dirigenti scolastici, architetti, educatori. Tutti insieme per confrontarsi e presentare proposte concrete, da inserire in un documento che verrà poi consegnato all’amministrazione milanese.
Abbiamo intervistato Annabella Coiro della rete di scuole EDUMANA e Antonella Meiani, maestra di scuola primaria e autrice di vari libri, entrambe co-fondatrici del movimento ‘Etudachepartestai?’, in prima linea nell’organizzazione di questo appuntamento:
C’è molta confusione sulla riapertura delle scuole. Cosa aggiunge questa maratona di idee?
Annabella: C’è una tendenza crescente a considerare la riapertura delle scuole come un insieme di problemi puramente tecnici. Noi vogliamo mettere a disposizione le nostre esperienze e competenze per proporre un percorso partecipativo e orientato al futuro, un insieme di visioni e pratiche. E’ questo che ci appare oggi necessario ed è su questo che vogliamo lavorare, con l’obiettivo di indicare sia gli indirizzi sia gli strumenti utili per una scuola che risponda non solo alle esigenze di oggi, ma anche a quelle di un futuro sempre più complesso, come teorizzato da molti studiosi. Le nostre proposte sono dirette al Comune di Milano, ma speriamo che possano essere utili anche altrove.
Perché questo appuntamento proprio ora?
Antonella: L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha sconvolto le vite di tutti e ancor più quelle dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, che hanno visto sospendere improvvisamente le lezioni e insieme ad esse la loro socialità. Questo nuovo virus ci obbliga ora a ripensare gli spazi della scuola, ma in questa necessità c’è anche una sfida che vogliamo cogliere, quella di pensare al futuro partendo dalle esigenze di coloro che ogni giorno vivono le classi e mettendo a confronto idee e proposte. Per un futuro che superi temporalmente quello del Covid-19.
Perché un format così serrato? Non sarebbe stato meglio un dibattito, un confronto?
Annabella: È da molto tempo che ci confrontiamo. Ci sono molte persone che da anni lavorano su questi temi; indipendentemente dal Covid-19, desideriamo raccogliere questi pensieri e renderli concreti, per poi pubblicare gli studi, i dibattiti e il confronto anche con la stessa amministrazione comunale. Oggi lo sforzo è quello di trovare dei punti in comune che non solo ci facciano uscire dalla crisi, ma ci permettano anche di trasformare la scuola, rimettendola al centro di un processo educativo fondamentale per la crescita sana e evolutiva dei cittadini e delle cittadine che popoleranno il futuro.
In passato ti sei occupata di comunicazione. Perché questo titolo: La Scuola sconfinata?
Annabella: Le parole sono molto importanti. Abbiamo chiesto a Paolo Mamo dell’agenzia Altavia di aiutarci e abbiamo condiviso l’idea che la scuola abbia bisogno di pensarsi senza confini, fisici o immateriali. Così è nata La Scuola Sconfinata. Abbiamo bisogno di una scuola capace di essere davvero aperta: aperta al valore delle differenze, aperta ai territori, diffusa. Una scuola sconfinata è una scuola che condivide il suo valore anche oltre il perimetro della comunità scolastica. Inoltre l’evento sarà seguito in diretta dal Graphic Recorder Roberto Sitta, perché pensiamo che sia necessario parlare direttamente anche con i più giovani, utilizzando un multi-linguaggio.
Chi sono i relatori e le relatrici e come li avete scelti?
Antonella: Potete trovare qui l’elenco completo sul sito. Sono persone famose e meno famose, ma tutte impegnate da anni sui temi di una scuola educativa di tutte e tutti. È solo un primo appuntamento; le persone che abbiamo pensato di coinvolgere da subito sono tra i promotori e i firmatari del Manifesto Umanità o Indifferenza e persone che riteniamo sostengano concretamente le aree tematiche che lo compongono.
Puoi anticipare in poche parole qual è la vostra proposta di scuola del futuro?
Annabella: Ascolteremo tante proposte dai relatori e dalle relatrici. La risposta non è una sola; io posso parlare della mia idea generale, che è anche quella del Movimento Etudachepartestai e della rete EDUMANA. La scuola non è un problema tecnico e la didattica a distanza non è la soluzione. Parliamo di una scuola con più persone dedicate e competenze differenziate, più spazi significativi, più tempo, più prevenzione, più importanza alla relazione generativa. La scuola è il perno per eliminare le diseguaglianze e promuovere una cultura della nonviolenza e del dialogo e questa non è una questione di emergenza.
Ci aspettiamo da questo incontro tante proposte concrete che possano partire da Milano per viaggiare in tutta Italia…
Il programma generale della diretta
Ore 16.30 -17.10
La scuola di tutti e tutte non è un problema tecnico
Ore 17.10 -17.45
La salute è un sistema complesso, la salute è un’opportunità
Ore 17.45 – 18.45
Ripensare gli spazi della scuola
Ore 18.45 – 19.30
Competenze differenziate e risorse umane necessarie
Tutte le informazioni e il programma completo alla pagina dedicata:
www.etudachepartestai.it/2020/05/02/la-scuola-sconfinata/
L’appuntamento per l’evento pubblico in streaming
Domenica 10 maggio dalle 16.30 alle 19.30
Sarà possibile seguirlo in diretta a questi link:
Sul canale YouTube:
https://www.youtube.com/channel/UCuIlg3vI18fPmW2MMRS3eiA/
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