Al contrario di quanto si dice in giro, non credo che questo sia il momento di analizzare niente.
Non è il momento di pensare troppo, non è il momento di prendere decisioni, non è tempo di affrontare grandi cambiamenti, non è il momento di analizzare le profondità dell’anima, niente di tutto questo.
Credo invece che sia necessario ibernarsi, rimanere sospesi.
Fluttuare in un sogno, per quanto possibile. Per quanto pancia e portafoglio lo permettano.
Non prendere decisioni drastiche: né grandi, né piccole.
In questo momento siamo senza equilibrio.
Ci mancano gli incontri e gli abbracci, e le frenate d’auto, necessarie per pensare e agire.
Ci manca la battuta che sdrammatizza ciò che ci succede e ciò che sentiamo. Lo sguardo altrui, la diversità.
Ci manca tutto ciò che è lì fuori, il contatto. L’energia degli altri, le loro idee, le prese di giro, le assurdità, il loro modo di farti rimettere il cavo a terra.
Non è vero che ci si capisce meglio quando si sta da soli, perché nessuno è solo. Siamo con gli altri.
Quindi, in questo momento, lasciamo le cose importanti a dopo. Adesso non siamo nelle condizioni di poterle affrontare.
Credo che in momenti come questo sia necessario ibernarsi, sospendersi.
Fluttuare in un mare di quotidianità. Far saltare sassi sull’acqua e lasciar perdere tutto.
Di Luciano Debanne
Tradotto dallo spagnolo da Maria Vittoria Morano