Altrettante persone due giorni dopo, e ben poche erano le stesse, ma il luogo era sempre la sede della Regione Lombardia.
Questa volta nessuna bandiera, ma tanti cartelli scritti a mano, e tutti e tutte a gridare: “DIMISSIONI!!” Oggi non c’erano i gruppi più “politicizzati”, ma una serie di cittadini di ogni età, assolutamente indignati per la disastrosa gestione dell’emergenza sanitaria attuata dalla Regione Lombardia e in particolare dal presidente Fontana e dall’assessore al welfare Gallera.
Ad elencare le malefatte da Formigoni in giù, con l’occupazione dei posti di funzionari da parte di Comunione e liberazione, e poi della Lega. Una serie di personaggi e dietro i poteri forti. E ora i morti.
Un frullato di affari e perbenismo, di privatizzazioni e amici degli amici. Molta rabbia.
La forza del poter prendere in mano un megafono appoggiato a terra a disposizione di chiunque. Per un’ora si susseguono gli interventi, nulla è organizzato.
Alla fine qualcuno invoca che ci si veda regolarmente, magari una volta alla settimana, e cominciare a spingere, a spingere, come cantavano una volta i catalani:
“Si tirem tots, ella caurà
I molt de temps no durarà
Segur que tomba, tomba, tomba,
molt corcada ha d’estar ja.
Si jo ho estire fort per ací
i tu ho estires fort per allà,
Segur que tomba, tomba, tomba
i ens podrem alliberar.”
Se tiriamo forte, cadrà
Molto tempo non può’ durare
Sicuro che andrà giù, andrà giù, andrà giù
E’ già ben piena di tarli.
Se tu tiri forte di qua
E io tiro forte di là
Sicuro che cade, cade, cade
E ci potremo liberare!!
E domani alle 17 i lavoratori dello spettacolo in stato di agitazione permanente manifesteranno in Piazza Duomo. Ci sarà anche la Banda degli Ottoni, sempre presente in queste occasioni.