In occasione della Festa della Repubblica e dopo l’uscita dalla pandemia il Comitato Promotore della Seconda Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica
Gentile Presidente
SERGIO MATTARELLA
Presidenza della Repubblica
Gentilissimo Presidente,
lo scorso anno per la Festa della Repubblica ha affermato che “in ogni ambito libertà e democrazia non sono compatibili con chi alimenta i conflitti, con la continua ricerca di un nemico da individuare. Soltanto la via della collaborazione e del dialogo permette di superare i contrasti, e di promuovere il mutuo interesse nella comunità internazionale”.
Il dialogo ed il confronto fin dalla prima edizione nel 2009 sono stati portati avanti nel suo cammino, anche dalla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, ideata e coordinata da Rafael de la Rubia dell’associazione “Mondo senza Guerre e senza Violenza”, con la partecipazione di persone organizzazioni e istituzioni dei sei continenti.
La seconda edizione della Marcia Mondiale è partita da Madrid il 2 ottobre 2019, Giornata delle Nazioni Unite per la Nonviolenza e si è conclusa l’8 marzo Giornata Internazionale della Donna,
sempre a Madrid. Nel suo svolgersi diverse sono state le tematiche toccate:
– attuare rapidamente il Trattato di proibizione delle armi nucleari, per liberare le risorse destinate alla distruzione e porle al servizio di bisogni umani primari;
– rifondare le Nazioni Unite con la partecipazione della società civile, democratizzarne il Consiglio di Sicurezza da trasformare in Consiglio Mondiale per la Pace, e creare un Consiglio di Sicurezza Ambientale ed Economica;
– costruire sul pianeta le condizioni di uno sviluppo veramente sostenibile;
– integrare i paesi in aree e regioni, e adottare dei sistemi economici atti a garantire il benessere per tutte e tutti;
– superare ogni forma di discriminazione;
– adottare la Nonviolenza come nuova cultura, e la Nonviolenza attiva quale metodo d’azione
La Marcia mondiale ha avuto anche dal 27 ottobre al 24 novembre 2019 un percorso via mare per un Mediterraneo di Pace e libero dalle armi nucleari, sulla base della Dichiarazione di Barcellona (1995). Il Comitato Promotore Italiano della Marcia Mondiale Pace Nonviolenza ha dovuto rinviare il passaggio della delegazione internazionale a causa del Covid19, ma in numerose città si sono svolte ugualmente iniziative sui temi della Marcia.
Nel 74° anniversario dalla nascita della Repubblica, ribadiamo il nostro impegno a realizzarne gli obiettivi, come riportato il 1° di aprile nella dichiarazione internazionale di adesione all’appello del Segretario Generale ONU António Guterres: “Che tutti i conflitti siano fermati, per concentrarsi insieme sulla vera lotta della vita”. Nel documento Rafael de la Rubia dichiara che “durante il recente cammino nel mondo, abbiamo visto che la gente vuole avere una vita dignitosa, per sé e per i propri cari. L’umanità deve imparare a vivere insieme e ad aiutarsi a vicenda. Uno dei flagelli dell’umanità sono le guerre, che distruggono la convivenza e chiudono il futuro alle nuove generazioni”.
Il Comitato Promotore Italiano supporta gli appelli che dalla comparsa del Covid-19 si sono succeduti per ri-orientare le spese militari e indirizzarle a sostegno di sanità, povertà, ambiente ed educazione. Ricordiamo la proposta di legge d’iniziativa popolare che giace tutt’ora in Parlamento, per l’istituzione e finanziamento di un dipartimento per la Difesa Civile non armata e nonviolenta, promossa da una campagna di sensibilizzazione che ha raccolto migliaia di firme in tutta Italia.
Esprimiamo preoccupazione inoltre per il pericolo emerso in questi mesi di intromissione del digitale nelle libertà personali anche per mezzo della rete 5G.
In questo giorno di Festa, così significativo per il Paese in questo drammatico periodo, ci rivolgiamo a Lei quale garante della Costituzione nella convinzione che sia il momento (ora) di intraprendere azioni concrete per il benessere di tutte e tutti e per la salvaguardia dell’ambiente. Alle nuove generazioni, quelle cui Lei spesso si rivolge, come durante il recente discorso per la strage di Capaci, non vogliamo lasciare un mondo quale quello in cui oggi viviamo. Crediamo che l’Italia debba fare del disarmo un punto di forza della propria politica e dell’economia in coerenza con la Costituzione. Un primo passo consisterebbe nella tempestiva ratifica del Trattato ONU di Proibizione delle Armi nucleari, che ci tocca da vicino per la presenza di 70 testate nucleari nelle basi di Aviano (Pordenone) e Ghedi (Brescia), strumenti di distruzione universale ora in via di ammodernamento, nonché per l’esistenza in Italia di 11 Porti nucleari militari: Augusta, Brindisi, Cagliari, Castellammare di Stabia, Gaeta, La Maddalena, La Spezia, Livorno, Napoli, Taranto e Trieste.
In base all’articolo 11 della Costituzione, Le chiediamo di intervenire tempestivamente negli ambiti di sua competenza, in forza delle sue possibilità e dei suoi doveri costituzionali, per l’abbattimento delle spese militari, il ritiro delle forze armate italiane in missione incostituzionale all’estero, e la chiusura delle pari strutture straniere militari in Italia.
Il suo illustre predecessore Sandro Pertini sosteneva un’Italia portatrice di pace nel mondo: “si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, e si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature in lotta contro la fame. Questa la strada della pace che dobbiamo seguire”.
Dove esistono strutture di guerra, dovranno crescere boschi atti a donare ossigeno, mancato a tanti durante la pandemia e di cui abbiamo bisogno anche per nutrire i sogni, e vederli fiorire nella vita delle generazioni nascenti, che hanno tanto bisogno di luoghi di cultura.
Con i nostri migliori saluti.
Comitato Promotore Italiano Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza