Dopo le testimonianze di Anita Sonego, Pietro Forconi, Davide Scotti, Mattia Rigodanza, Serena Vitucci, Veronica Alfonsi, Rolando D’Alessandro, Antonella Freggiaro, Valerio Colombaroli, Amnesty International di Legnano, “Storiesalvatutti” e “Ceste sospese” , Marco Inglessis, Roberto Fanti, Paola Masiero, Matilda Zacco e Valentina Angotti e Mariagiulia Agnoletto ascoltiamo Luciana Bordin del Comitato La Goccia di Milano.
Numerosi cittadini residenti nella periferia nord di Milano dal 2012 si impegnano giorno per giorno per bloccare la speculazione edilizia in atto nel loro quartiere. A questo scopo hanno fondato il Comitato La Goccia, così chiamato in quanto nasce dalla volontà di impedire l’abbattimento di un’area boschiva dalla caratteristica forma a goccia, grande quasi quanto il Parco Sempione e ubicata tra Bovisa e Villapizzone.
In una zona di Milano che ha già ospitato vaste aree industriali dalla fine del XIX° secolo e fino al secolo scorso mangiandosi giocoforza altrettante aree naturali, che faticosamente sta riguadagnando un po’ di verde grazie alla dismissione delle suddette industrie, l’abbattimento dell’enorme parco urbano sorto sulle macerie industriali degli ex gasometri sarebbe davvero la classica “goccia” che fa traboccare il vaso. Specie dopo che i milanesi si espressero nel 2011 in un referendum, oggi quasi del tutto dimenticato, a favore del “raddoppio degli alberi e del verde pubblico e della riduzione del consumo di suolo”.
Ecco perché comitati cittadini di questo tipo sono vitali per far rispettare la volontà popolare e salvaguardare i beni comuni, come dovrebbe essere considerato questo magnifico polmone verde nella periferia nord di Milano, nel quale sono presenti oltre 2.000 preziosissimi alberi che oltre a contribuire a salvaguardare la nostra salute, ospitano una fauna selvatica inaspettata.
Aggiungo che sono tanto più vitali le segnalazioni della cittadinanza attiva soprattutto durante questi tempi di isolamento forzato, in cui siamo obbligati a restare in casa, ci è impedita qualunque forma tradizionale di manifestazione del proprio dissenso ed è quindi particolarmente difficile vigilare sulla buona condotta del Comune e delle istituzioni.
Abbiamo intervistato per voi una delle fondatrici del Comitato La Goccia, Luciana Bordin.
L’emergenza coronavirus ha creato una situazione nuova per tutti, sconvolgendo abitudini e certezze, ma per gli attivisti ha significato anche la cancellazione di iniziative organizzate da tempo, o ancora da realizzare. Come hai vissuto e vivi questo momento?
Il Comitato è stato creato per salvaguardare il verde dell’area dei Gasometri di Bovisa, detta Goccia, e difenderla dalla speculazione edilizia. Per saperne di più sulla nostra storia vi rimando al sito http://www.parcogoccia.com/.
L’emergenza coronavirus per noi del Comitato ha significato, oltre alle ben note limitazioni comuni a tutti, dolore e rabbia. Il dolore di scoprire che nella prima settimana di marzo qualcuno aveva provveduto ad abbattere circa 80 pioppi, alcuni di diametro di 60/80 cm., nel Bosco della Goccia. La rabbia di non sapere chi abbia perpetrato questo atto vile e inimmaginabile. Non sappiamo chi sia stato, ma sicuramente conosciamo chi dobbiamo ringraziare: il Comune di Milano, o A2A, o tutti e due assieme. Per questa volta forse il Politecnico di Milano non c’entra.
Il tutto è successo quando a Milano erano già in vigore le prime limitazioni per il coronavirus; mentre noi cercavamo di uscire di casa il meno possibile, qualcuno indisturbato distruggeva il pioppeto della Goccia in un’area che il nuovo PGT (Piano di Governo del Territorio, ndr) dichiara essere destinata a “verde urbano di nuova previsione”. Assurdo abbattere degli alberi per creare una zona a verde!
Quali risposte nuove e creative ha trovato il tuo Comitato per continuare la sua attività nonostante le limitazioni imposte da questa emergenza?
A questo punto che fare? Non potendo manifestare fisicamente ed essendo anche limitati negli spostamenti, ci siamo subito attivati creando e diffondendo una pagina web per far conoscere ai nostri sostenitori, e ai media, la situazione: https://boscolagoccia.net/colpo-basso/
Poichè temiamo che questo possa essere solo l’inizio di una lunga serie di abbattimenti degli alberi della Goccia, abbiamo promosso una petizione online con la quale chiediamo alle istituzioni coinvolte di fermarsi e a cui tutti possono aderire con la propria firma.
Grazie a un avvocato “amico” abbiamo inoltre deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica perché venga verificato se i responsabili dell’abbattimento dei pioppi avessero tutte le autorizzazioni necessarie. Sappiamo che in questo periodo anche la Giustizia ha tempi rallentati, ma noi siamo fiduciosi.
Se qualcuno pensa di sfiancarci sappia che appena l’emergenza finirà torneremo a “combattere” con più forza e determinazione di prima.