Il Senatore Bernie Sanders e il membro della Camera dei Rappresentanti Ilhan Omar hanno coinvolto più di 300 parlamentari di oltre venti paesi in una lettera ai dirigenti della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, invitando le istituzioni finanziarie internazionali a cancellare il debito dei paesi a basso reddito in risposta alla crisi globale COVID-19 e a fornire un’importante iniezione di sostegno finanziario per evitare un tracollo economico globale.
“Ciò che questa crisi ci mostra è che dobbiamo agire come una comunità globale – siamo veramente tutti coinvolti in questo. Questo significa proteggere i più vulnerabili tra noi”, ha detto Sanders. “Di fronte a un’orribile pandemia e a una recessione mondiale, non possiamo permettere che i paesi poveri destinino denaro che dovrebbe servire per la protezione della salute e della sicurezza della loro popolazione al pagamento di debiti insostenibili. Non possiamo permettere che questi paesi siano privati delle risorse necessarie per l’acquisto di cibo, medicine, dispositivi di protezione e attrezzature mediche. I passi che la nostra coalizione internazionale di parlamentari propone non sono radicali. È il minimo che queste istituzioni finanziarie dovrebbero fare per prevenire un inimmaginabile aumento della povertà, della fame e delle malattie che minaccia centinaia di milioni di persone”.
“Questa è una crisi economica e di salute pubblica globale diversa da tutte quelle che abbiamo visto nella nostra vita”, ha detto Ilhan Omar, somala naturalizzata americana. “Come comunità globale, dobbiamo cogliere questa opportunità per aiutare coloro che stanno soffrendo cancellando il debito per le nazioni che non possono permetterselo. In qualità di maggiore contributore del Fondo Monetario Internazionale e di forza trainante per l’istituzione della Banca Mondiale, gli Stati Uniti dovrebbero assumere un ruolo guida in questo sforzo. Sono onorata dall’ampia dimostrazione di sostegno a questa politica in tutti e sei i continenti, anche da parte di ex capi di Stato. Siamo tutti collegati a livello globale e dobbiamo agire in modo collegiale per uscire da questa crisi”
L’ONU prevede che la crisi del coronavirus potrebbe aumentare la povertà globale di mezzo miliardo di persone – l’8% della popolazione totale. Il Programma alimentare mondiale stima che il numero di persone spinte sull’orlo della fame a causa della crisi economica globale a seguito della pandemia potrebbe raddoppiare, passando da 135 milioni a 265 milioni. Nel frattempo, il debito estero dei paesi in via di sviluppo ammonta a circa 11 trilioni di dollari, con 3,9 trilioni di dollari di servizio del debito in scadenza quest’anno. Sessantaquattro paesi pagano attualmente più per il servizio del debito (ammontare necessario a pagare gli interessi, N.d.T.) che per l’assistenza sanitaria.
“La sospensione temporanea e il differimento del debito non saranno sufficienti per aiutare questi paesi a dare piena priorità alla gestione rapida e sostenibile della crisi in atto”, hanno scritto i parlamentari, esortando i capi della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale ad “assumere una forte leadership per fornire un’ampia riduzione del debito e un’assistenza finanziaria a tutte le nazioni più povere e più a rischio per i costi umani devastanti e i danni economici duraturi provocati dal COVID-19”. Questo include l’impiego di “miliardi di dollari” nella liquidità globale – noti come Diritti Speciali di Prelievo, che sono gratuiti – per “evitare un aumento significativo della povertà, della fame e delle malattie”.
I parlamentari coinvolti nell’iniziativa coprono l’intero spettro ideologico, dal deputato laburista britannico Jeremy Corbyn a Carlos Menem, che in qualità di presidente dell’Argentina ha adottato misure di austerità negli anni Ottanta e Novanta.
Tra i principali firmatari si annoverano Ricardo Monreal, leader della maggioranza del Senato in Messico; Golriz Ghahraman, deputato del Partito dei Verdi in Nuova Zelanda; il parlamentare francese Jean-Luc Mélénchon; Adam Bandt, leader dei Verdi australiani; i membri della Knesset israeliana Ofer Cassif, Aida Touma-Sliman e Ayman Odeh; Maya Fernandez Allende, nipote di Salvador Allende e il senatore colombiano Gustavo Petro. A Sanders e Omar si sono uniti il senatore Dick Durbin e i membri della Camera dei Rappresentanti Chuy García, Grijalva, Jayapal, Lee, Norton, Ocasio-Cortez, Pocan, Pressley, Rush e Tlaib.
Testo completo della lettera:
David Malpass, Banca Mondiale
Kristalina Georgieva, Fondo Monetario Internazionale
Cc:
Presidente Alberto Fernández, Argentina
Primo Ministro Scott Morrison, Australia
Presidente Jair Bolsonaro, Brasile
Primo Ministro Justin Trudeau, Canada
Presidente Xi Jinping, Cina
Cancelliera Angela Merkel, Germania
Presidente Emmanuel Macron, Francia
Presidente Narendra Modi, India
Presidente Joko Widodo, Indonesia
Presidente Sergio Mattarella, Italia
Primo Ministro Shinz Abe, Giappone
Presidente Andrés Manuel López Obrador, Messico
Presidente Vladimir Putin, Russia
Re Salman bin Abdulaziz Al Saud, Arabia Saudita
Presidente Cyril Ramaphosa, Sudafrica
Presidente Moon Jae-in, Corea del Sud
Presidente Recep Tayyip Erdogan, Turchia
Primo Ministro Boris Johnson, Regno Unito
Presidente Donald Trump, Stati Uniti
Presidente Ursula von der Leyen, Commissione Europea
Gentile Presidente Malpass e Amministratore Delegato Georgieva:
Parlamentari di tutto il mondo vi scrivono per chiedere il condono del debito dei paesi membri dell’Agenzia Internazionale per lo Sviluppo da parte di tutte le principali istituzioni finanziarie internazionali durante questa crisi globale causata dal COVID-19.
Siamo lieti di vedere che la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale hanno già preso provvedimenti per attuare la cancellazione e la sospensione del debito per i paesi più poveri del mondo. Il recente annuncio del Fondo Monetario Internazionale di finanziamenti temporanei per la riduzione del debito per 25 paesi membri è uno sviluppo incoraggiante, ma è necessario un sostegno molto più diffuso e a lungo termine.
Per questo motivo chiediamo a tutti i leader del G-20, attraverso le istituzioni finanziarie internazionali, di sostenere la cancellazione degli obblighi di debito di tutti i paesi membri dell’Agenzia Internazionale per lo Sviluppo durante questa pandemia senza precedenti. La sospensione temporanea e il differimento del debito non saranno sufficienti per aiutare questi paesi a dare piena priorità alla gestione rapida e sostenibile della crisi. Le comunità vulnerabili, che non hanno le risorse e i privilegi per adottare misure sanitarie adeguate, si troveranno alla fine ad affrontare l’onere sproporzionato del coronavirus. Un danno di questo tipo significa che le catene di fornitura globali, i mercati finanziari e altri scambi interconnessi continueranno ad essere perturbati e destabilizzati.
Vi esortiamo inoltre a sostenere un’importante emissione di Diritti Speciali di Prelievo per fornire ai paesi in via di sviluppo un sostegno finanziario urgente. Si prevede che la crisi economica provocata dalla pandemia sarà molto più devastante della crisi finanziaria globale del 2009, quando i Diritti Speciali di Prelievo sono stati impiegati per l’ultima volta. Concordiamo con la stima prudente dell’amministratore delegato Georgieva di 2,5 trilioni di dollari per le attuali esigenze finanziarie dei paesi in via di sviluppo. Un’emissione di Diritti Speciali di Prelievo dell’ordine di miliardi di dollari sarà necessaria per evitare un aumento significativo della povertà, della fame e delle malattie.
Pertanto, non solo abbiamo il dovere umanitario di aiutare i paesi che ne hanno bisogno, ma abbiamo anche un comune interesse a sostenere un soccorso completo per una ripresa e una resilienza efficaci. Come comunità internazionale collaborativa, possiamo cominciare a superare questa pandemia solo quando sarà finita per tutti.
Per queste ragioni, esortiamo la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale a prendere una forte iniziativa per fornire un’ampia riduzione del debito e un’assistenza finanziaria a tutte le nazioni più povere e più a rischio per i costi umani devastanti e i danni economici duraturi provocati dal COVID-19. Vi chiediamo di collaborare con i partner bilaterali e multilaterali competenti per fornire una risposta entro 15 giorni dal ricevimento della presente lettera.
È nei nostri comuni interessi economici, di salute pubblica e di sicurezza che esortiamo a compiere scelte coraggiose per assistere le nazioni più vulnerabili tra di noi. Siamo pronti a lavorare con voi e a sostenere soluzioni immediate e a lungo termine per assicurare che i paesi fragili e indigenti ricevano la flessibilità e la guida di cui hanno bisogno per prevenire crisi umanitarie, proteggere la salute pubblica e promuovere la stabilità globale durante questa crisi e dopo che essa sarà finita per le nazioni ricche.
Al vostro servizio,
Ilhan Omar, Membro del Congresso, Stati Uniti
Bernard Sanders, Senatore, Stati Uniti
Traduzione dall’inglese di Raffaella Forzati