“Una singolare passerella” mediatica “mentre il Ministro Guerini tace sulla questione degli infermieri militari “abusivi”. E’ quanto segnalato ieri dalla pagina del Sindacato dei Militari intervenuto a proposito del recente sopralluogo ministeriale avvenuto presso il Policlinico Militare di Roma. Intervento che riportiamo qui per esteso:
“Lo scorso 8 aprile l’Italia ha applaudito alla passerella del Ministro della difesa, Lorenzo Guerini, e del Ministro della Salute, Roberto Speranza, a favore delle telecamere dei più importanti mezzi di informazione accorsi in occasione del sopralluogo presso il Policlinico Militare di Roma (Celio), dove è stato realizzato l’hub di riferimento del centro Italia per pazienti Covid-19.
Mentre i ministri Guerini e Speranza si autocompiacevano della scenografia al Sindacato dei Militari giungeva l’ennesima preoccupante segnalazione, proprio sul reparto di terapia intensiva del Policlinico dove, si legge nella comunicazione, “sembrerebbe non essere presente personale in possesso del titolo di Operatore socio sanitario e che, più in generale, presso le restanti Unità Ospedaliere, in luogo degli Operatori socio sanitari, sembrerebbe essere impiegato e coordinato, da parte del personale infermieristico militare, personale ausiliario avente qualifica di Operatore Logistico Sanitario (OLS) non riconosciuta dal Ministero della Salute”.
Come leggiamo sul sito web della Difesa, nel corso della sua visita presso il Policlinico Militare il Ministro Guerini ha dichiarato che “Sulla base delle indicazioni che il Ministro Speranza ha fornito a tutto il Paese, la Difesa e il Policlinico Militare Celio hanno risposto con tempestività alla necessità di sviluppare una rete di Covid Hospital, che rappresenta una priorità non solo ora che siamo ancora nella fase acuta, ma anche in futuro. Dentro le scelte forti che il Governo ha compiuto in questi mesi, prescritte dalla comunità scientifica, c’è sempre stato l’apporto della Difesa. Le Forze Armate sono chiamate a svolgere il loro lavoro per la salvaguardia delle istituzioni e quando il Paese chiama rispondono sempre con profondo senso del dovere. Ringrazio i medici militari e gli infermieri impegnati qui al Celio, dove abbiamo deciso di dedicare spazi per la lotta al Covid-19, e tutti coloro che operano in prima linea dove c’è l’emergenza”.
Belle parole che però sembrano contrastare con i fatti. Se da un lato non possiamo non condividere i ringraziamenti che il ministro ha voluto rivolgere agli infermieri e ai medici impegnati nella lotta contro il Coronavirus, dall’altro, nel ricordare i numerosi appelli che fin dallo scorso mese di gennaio 2019 il Sindacato dei Militari ha rivolto proprio al Ministro della difesa per segnalargli l’esistenza del preoccupante fenomeno di esercizio abusivo della professione infermieristica in ambito militare, non possiamo non esprimere forte preoccupazione per il disinteresse che il vertice politico e quello militare stanno dimostrando verso i molti cittadini italiani che, non da oggi, sono affidati alle cure e all’assistenza di personale militare sprovvisto dei necessari titoli per poter esercitare la professione sanitaria.
Riguardo alla questione dell’esercizio abusivo della professione infermieristica, difronte al continuo e ingiustificabile silenzio del Ministro della difesa, nei giorni scorsi abbiamo anche chiesto, senza ottenere alcuna risposta, l’intervento della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche.
A fronte di questi incomprensibili silenzi abbiamo chiesto ai responsabili degli Ordini delle provincie di La Spezia, Ancona, Milano e Imperia, di esercitare il loro potere di controllo e, quindi, verificare con la massima urgenza la regolarità dei titoli posseduti dagli infermieri militari inviati dal Ministero della Difesa in supporto del personale che opera nelle strutture sanitarie civili delle loro province.
Impiegare gli infermieri militari che non sono regolarmente iscritti all’ordine professionale, o non assicurati, significa esporli alle conseguenze civili e penali derivanti dall’esercizio abusivo della professione e nel contempo mettere a rischio i cittadini affidati alle loro cure.
Per queste ragioni oggi chiediamo l’immediato intervento dei Ministri Guerini e Speranza. Domani, la stessa richiesta la rivolgeremo all’autorità giudiziaria competente.”