di Giorgio Trucchi
Il Comitato dei famigliari dei detenuti scomparsi in Honduras, Cofadeh, ha inviato una lettera a Joel Hernández, relatore per l’Honduras della Commissione interamericana per i diritti umani, Cidh, in merito alla grave situazione dei prigionieri politici rinchiusi in varie carceri del paese.
Le drammatiche condizioni carcerarie in Honduras sono state segnalate e condannate da numerose organizzazioni per i diritti umani, sia nazionali che internazionali. Una situazione resa ancora più difficile in questi giorni dalla mancanza di solide misure sanitarie per far fronte alla pandemia di Covid-19.
Per questo motivo il Cofadeh, il Gruppo di avvocati contra la tortura in America Latina, l’Omct e l’Eric [1] hanno presentato alla Sala costituzionale della Corte suprema di giustizia un habeas corpus correttivo [2], chiedendo la concessione immediata di misure alternative al carcere per 11 prigionieri politici.
Si tratta degli 8 difensori dei beni comuni della comunità di Guapinol [3], accusati ingiustamente di diversi delitti in relazione alla difesa delle acque dei fiumi che attraversano il Parco nazionale Montaña de Botaderos, la cui area centrale è minacciata dalla compagnia mineraria Los Pinares [4].
La compagnia è di proprietà di Lenir Pérez, già coinvolto in altri conflitti minerari, e di Ana Facussé, figlia del tristemente famoso latifondista e produttore di olio palma Miguel Facussé Barjum, coinvolto in un sanguinoso conflitto agrario nella regione del Bajo Aguán dopo il colpo di Stato del 2009, che è costato la vita a quasi cento contadini organizzati.
La procedura mira anche a salvaguardare la salute di altri prigionieri politici come Carlos Daniel Tinoco (minorenne), Víctor Castillo e Rommel Herrera Portillo, quest’ultimo vittima del falso positivo dell’incendio di gomme di fronte all’ingresso dell’ambasciata statunitense a Tegucigalpa [5].
In assenza di una risposta della Sala costituzionale, Bertha Oliva, coordinatrice generale del Cofadeh, ha inviato una nota al relatore per l’Honduras della Cidh. Una copia della lettera è stata inviata anche all’Alto Commissario delle Nazioni unite per i diritti umani, Michelle Bachelet.
“Riteniamo che la situazione dei prigionieri politici e dei difensori dell’ambiente e dei beni comuni attualmente privati di libertà sia estremamente grave. Abbiamo bisogno che vengano concesse loro d’immediato le misure alternative al carcere”, ha detto Oliva.
“Purtroppo” ha continuato “la Sala Costituzionale non si è ancora espressa sull’habeas corpus. Per questo motivo abbiamo deciso di contattare direttamente il commissario Joel Hernández, affinché si pronunci pubblicamente e raccomandi allo Stato di prendere le misure necessarie “.
Coronavirus e militarizzazione
La scorsa settimana, la Cidh si è pronunciata sul tema del sovraffollamento nelle carceri centroamericane e sui pericoli che corrono le persone private di libertà nel contesto della pandemia di Covid-19.
Ha quindi esortato gli Stati membri della Osa (Organizzazione degli stati americani) a rivedere i casi di detenzione preventiva “per identificare quelli che possono essere convertiti in misure alternative”.
“La cosa più assurda è che la giustizia è lenta e macchinosa quando si tratta di prigionieri politici, mentre diventa efficiente e veloce quando a essere liberati sono funzionari o politici coinvolti in casi di corruzione”, ha avvertito la coordoinatrice del Cofadeh.
Oliva si è detta anche preoccupata per l’atteggiamento del governo di voler affrontare la pandemia senza capacità professionali, puntando tutto su una maggiore militarizzazione del territorio e la progressiva sospensione dei diritti costituzionali [6].
“La situazione è caotica e la crisi viene gestita in modo irresponsabile, ignorando i contributi fondamentali che, ad esempio, potrebbe fornire l’Ordine dei medici Il regime sta inoltre sfruttando la situazione per portare nuovi e più pesanti attacchi contro attivisti sociali, movimenti popolari e difensori dei diritti umani. Non sta invece sta dando risposte serie alle migliaia di persone che stanno morendo di fame perché non possono lavorare”, ha concluso.
Note
[1] Organización Mundial contra la Tortura (OMCT), Equipo de Reflexión, Investigación y Comunicación (ERIC)
[2] Procedimento giuridico di fronte a condizioni di detenzione illegale o arbitraria
[3] Jeremías Martínez Díaz, Porfirio Sorto Cedillo, José Abelino Cedillo, Kelvin Alejandro Romero, Arnold Javier Alemán, Ever Alexander Cedillo, Orbin Nahún Hernández y Daniel Márquez
[4] https://www.peacelink.it/latina/a/47410.html
[5] https://www.peacelink.it/latina/a/46727.html
http://www.rel-uita.org/honduras/rommel-debe-ser-liberado-ya/
[6] https://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2020/03/covid-19-no-culpen-al-destino-es-el.html
Fonte: Rel UITA (spagnolo)