In occasione della Giornata della Terra 2020, i membri del comitato di coordinamento “Abolition 2000” e altri hanno scritto una dichiarazione a sostegno della necessità di affrontare le tre minacce che l’umanità si trova oggi ad affrontare: cambiamento climatico, pandemie globali e devastazione nucleare. La dichiarazione è aperta a tutti i firmatari che vorranno sottoscriverla.  Essa sottolinea il fatto che, sebbene il cambiamento climatico sia una minaccia enorme per la civiltà umana, dato che un punto critico potrebbe essere raggiunto in qualsiasi momento, e il covid-19 stia uccidendo migliaia di persone ogni giorno, una guerra nucleare ha la capacità di distruggere la civiltà nel giro di pochissimo tempo.

Affrontare le minacce alla sopravvivenza planetaria

Giornata della Terra 2020, dichiarazione dei membri della rete globale “Abolition 2000” per eliminare le armi nucleari

Il 2020 segna il 50° anniversario della Giornata della Terra[i] e trova il pianeta di fronte a minacce esistenziali senza precedenti nella storia dell’umanità.

La minaccia del cambiamento climatico si sta manifestando sempre più forte con il passare degli anni attraverso eventi meteorologici estremi, tra cui incendi boschivi su vasta scala, sbiancamento delle barriere coralline e ritiro dei ghiacciai. Quest’anno, inoltre, il mondo si trova ad affrontare una pandemia che, mentre parliamo, sta costando migliaia di vite ogni giorno e potrebbe avere un impatto sulla nostra civiltà per anni, se non decenni a venire.

Accanto a queste minacce all’esistenza umana, tuttavia, esiste la meno considerata, ma più pericolosa minaccia del disastro nucleare; in questo contesto ricordiamo che il 2020 segna anche il 75° anniversario delle bombe atomiche sganciate dagli Stati Uniti su Hiroshima e Nagasaki, uccidendo circa 500.000 persone attraverso l’incenerimento immediato dell’esplosione o la morte nei mesi e anni successivi a causa di un terribile avvelenamento da radiazioni[ii]. Il 2020 segna anche il 75° anniversario dell’istituzione delle Nazioni Unite per “salvare le future generazioni dal flagello della guerra”, mettendo in atto i meccanismi di sicurezza comuni per raggiungere questo obiettivo. Purtroppo, la fine della seconda guerra mondiale ha anche dato il via ad una corsa tra le nazioni per sviluppare una tecnologia nucleare che ha la possibilità di infliggere al pianeta in 10 giorni un colpo più devastante di quello che il cambiamento climatico avrà tra 100 anni.

Oggi, circa 14.000 armi nucleari – la maggior parte delle quali sono molto più potenti delle bombe che hanno distrutto Hiroshima e Nagasaki – continuano a rappresentare una minaccia intollerabile per l’umanità, come denunciato dagli scienziati atomici, secondo i quali il pianeta è arrivato a 100 secondi alla mezzanotte nel loro orologio del Giorno dell’Apocalisse[iii]. Queste armi, migliaia delle quali possono essere lanciate pochi minuti dopo aver dato l’ordine, sono spesso nelle mani di leader inaffidabili, incapaci di mettere il benessere del pianeta al di sopra delle esigenze del loro paese. Secondo una ricerca pubblicata nel 2013 da International Physicians for the Prevention of Nuclear War, fino a 2 miliardi di persone rischierebbero di morire di fame in un conflitto nucleare scatenato da solo 100 testate nucleari [iv]. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dimostrato l’impossibilità di fornire assistenza umanitaria nel caso di bombe nucleari utilizzate in aree popolate[v].

Inoltre, le oltre 400 centrali nucleari distribuite su tutto il pianeta sono in grado di avvelenarlo con scorie radioattive tossiche che devono essere conservate in sicurezza per 250.000 anni. Ognuna di queste centrali è un disastro annunciato e una potenziale minaccia terroristica. Negli ultimi 50 anni in cui è stata celebrata la Giornata della Terra, abbiamo assistito a drammatici incidenti ai reattori di Three Mile Island, Chernobyl e Fukushima. Al momento in cui scriviamo, gli incendi boschivi intorno a Chernobyl sono motivo di preoccupazione mentre si avvicinano al reattore; stanno inoltre rilasciando nell’atmosfera il materiale radioattivo precedentemente assorbito dagli alberi e da altre piante dopo l’esplosione del reattore[vi].

I popoli colonizzati e indigeni hanno in gran parte sopportato il peso della devastazione nucleare – dall’estrazione dell’uranio e la sperimentazione di armi nucleari sulla terra dei popoli nativi, allo scarico, allo stoccaggio e al trasporto del plutonio e delle scorie nucleari, al furto di terreni per le infrastrutture nucleari[vii].

In questa Giornata della Terra, mentre il pianeta si trova ad affrontare la triplice minaccia del cambiamento climatico, della pandemia virale e dell’oblio nucleare, invitiamo tutte le persone di buona volontà a riunirsi e a costruire le fondamenta di un nuovo mondo: un mondo senza armi atomiche e senza energia nucleare, un mondo sostenibile in cui la terra, gli oceani, l’atmosfera, i ghiacciai, le zone selvagge, la flora e la fauna in tutta la loro diversità possano riprendersi e un mondo equo, con un sistema economico che fornisca una vita dignitosa a tutti gli abitanti del pianeta.

Una parte essenziale di questo nuovo mondo sarà una migliore attuazione del divieto della guerra contenuto nella Carta delle Nazioni Unite e l’uso della diplomazia e del diritto per risolvere le controversie internazionali. Richiederà anche il riconversione della spesa militare verso la sicurezza umana, l’eliminazione delle armi nucleari, la rapida eliminazione del nucleare civile e una svolta verso fonti di energia rinnovabile pulite e sicure.

Come specie, abbiamo la capacità di farlo e l’attuale crisi globale è il campanello d’allarme di cui abbiamo bisogno per creare un mondo migliore per tutti.

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[i] https://www.earthday.org/earth-day-2020/

[ii] https://www.pressenza.com/2019/07/interview-with-kathleen-lawand-international-committee-of-the-red-cross/

[iii] https://thebulletin.org/2020/01/press-release-it-is-now-100-seconds-to-midnight/

[iv] https://www.ippnw.org/pdf/nuclear-famine-two-billion-at-risk-2013.pdf

https://www.regjeringen.no/globalassets/upload/ud/vedlegg/hum/hum_malich.pdf

[vi] https://www.bbc.co.uk/news/world-europe-52274242

[vii] http://www.abolition2000.org/en/resources/newsreleasesstatements/moorea-declaration/

[viii] http://www.abolition2000.org/a2000-files/sustainable-now.pdf

https://www.irena.org/newsroom/pressreleases/2020/Apr/Renewable-energy-can-support-resilient-and-equitable-recovery

Traduzione dall’inglese di Francesco Alimena