Dopo le testimonianze di Anita Sonego, Pietro Forconi, Davide Scotti e Mattia Rigodanza, diamo la parola a Serena Vitucci del Circolo Arci Lato B.
L’emergenza coronavirus ha creato una situazione nuova x tutti, sconvolgendo abitudini e certezze, ma per gli attivisti ha significato anche la cancellazione di iniziative organizzate da tempo, o ancora da realizzare. Come hai vissuto e vivi questo momento?
Io sono attivista di un circolo Arci giovanile, il Lato B. Inizialmente siamo stati un po’ presi dallo sconforto, soprattutto perché il nostro obiettivo è sempre stato quello di essere un punto di aggregazione per tutti e cercare di promuovere una socialità diversa dal semplice andare a prendere qualcosa da bere in un bar. Avevamo inoltre in programma una lunga serie di eventi di approfondimento e politica, culturali e sociali. Il problema che ci ha fatto interrogare fin da subito è stato: come possiamo creare aggregazione e socialità se è proibito aggregarsi e socializzare? Partendo da questa idea siamo riusciti a reinventarci e a cercare di scoprire e approfondire tutte le possibilità del web. Insomma, inizialmente pensavamo di dover passare le nostre giornate in preda alla noia, ora invece siamo più pieni di cose da fare di prima!
Quali risposte nuove e creative ha trovato la tua associazione per continuare la sua attività nonostante le limitazioni imposte da questa emergenza?
Essere online ci ha davvero permesso di continuare a svolgere le nostre attività in maniera continuativa. Abbiamo aperto svariate rubriche di intrattenimento come allenamenti da fare a casa, video-ricette e tour virtuali di luoghi d’interesse a Milano. Cerchiamo di fare servizio informazione: i nostri compagni in Erasmus, per esempio, ci raccontano com’è vissuta questa situazione negli altri paesi. Continuiamo con le nostre attività di mutualismo: il nostro sportello di prima consulenza legale per problemi sul lavoro è attivo telefonicamente e abbiamo aggiunto, con il nostro avvocato, un sistema di domande e risposte sul web in video per coloro che riscontrano problemi durante l’emergenza o hanno dubbi sui decreti emanati (Cura Italia o decreti di limitazione).
Per i cortei, per esempio quelli di Fridays for Future, abbiamo promosso il digital strike: non potendo portare in piazza i nostri cartelli sul clima, ogni venerdì ci fotografiamo mostrando il nostro messaggio e usiamo l’hashtag #digitalstrike, incentivando tutti ad imitarci.
Inoltre, cosa più importante, ci siamo attivati con Milano Aiuta e AiutArci per i servizi di volontariato. Facciamo la spesa per tutte quelle persone che non possono uscire di casa e distribuiamo pacchi alimentari gratuiti a tutte quelle famiglie che, durante l’emergenza, non riescono a provvedere al proprio sostentamento per problemi economici. Le cose da fare sono tante e spesso è stancante e difficile, ma abbiamo ben chiaro il motivo per cui lo facciamo: far capire a tutti che nessuno è solo.