La settimana scorsa il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres aveva lanciato un appello per fermare i conflitti armati in tutto il mondo alla luce dell’emergenza sanitaria creata dalla diffusione del coronavirus.
Il 31 marzo 53 paesi, tra cui l’Italia, hanno espresso il loro sostegno alla richiesta di Guterres: sono tutti membri delle Nazioni Unite, a titolo nazionale e in veste di membri del Gruppo di Amici su Bambini e Conflitti Armati, del Gruppo di Amici su Donne, Pace e Sicurezza e del Gruppo di Amici sulla Protezione dei Civili.
“Appoggiamo pienamente la richiesta del Segretario Generale e facciamo eco alle sue parole quando dice che ‘è il momento di bloccare i conflitti e concentrarsi insieme sulla vera battaglia delle nostre vite’” si legge nel documento sottoscritto dai 53 paesi. Mentre il virus si diffonde, la dichiarazione esprime inoltre preoccupazione “per la condizione di donne, bambini e di tutti i civili in situazioni di guerra e altre crisi umanitarie, inclusi gli sfollati, gli anziani i disabili, feriti, malati e detenuti.”
I paesi firmatari sono:
Andorra, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Costa d’Avorio, Croazia, Danimarca, El Salvador, Emirati Arabi Uniti, Estonia, Filippine, Finlandia, Francia, Germania, Guinea, Indonesia, Irlanda, Islanda, Italia, Jamaica, Giappone, Giordania, Kuwait, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Mali, Messico, Montenegro, Namibia, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica di Corea, Qatar, San Marino, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Sudafrica, Svezia, Svizzera, Ungheria, Uruguay.