Non si placano le polemiche sulla mozione dei consiglieri comunale di Pescara Futura Adamo Scurti e Sabatino Andreelli, approvata dall’aula lunedì scorso, che impegna sindaco e giunta a piantare un albero per ogni bambino mai nato, sia in caso di interruzione di gravidanza volontaria, sia per la morte in utero o improvvisa del lattante.
Un caso davvero unico poiché non sono state solo le associazioni pescaresi a mostrare dissenso verso la mozione, ma anche e soprattutto i partiti di appartenenza dei consiglieri dell’opposizione che hanno, anche loro, votato a favore.
Una situazione molto grave, che ha smosso il tessuto sociale della città adriatica. L’associazione Coalizione civica per Pescara, insieme ad altre ben 19 associazioni:
“Inaccettabile la mozione Scurti-Andreelli passata in Consiglio comunale. Si strumentalizza una legge dello stato un ambito ambientale per attaccare la legge sull’aborto” continuano: “riteniamo questa iniziativa gravissima e inaccettabile.
Viene strumentalizzata la legge 10/2013, che testualmente sancisce l’obbligo per i comuni al di sopra dei 15.000 abitanti di individuare aree su cui piantumare un albero “ per ogni bambino nato”, per fini che nulla hanno a che vedere con la tutela e lo sviluppo del verde pubblico.
Pescara ha sicuramente bisogno di più alberi, ma soprattutto di adeguata manutenzione di quelli esistenti, e tutto ciò non può essere mascherato strumentalizzando l’esperienza delle donne che compiono una scelta dolorosa, senza il rispetto di tutte e di tutti.
Pescara non ha bisogno di amministratori che usino sofferenze private per scalate pubbliche, Pescara non ha bisogno di battaglie contro l’interruzione di gravidanza travestite da altro.
Le scelte femminili dovrebbero essere sostenute e garantite piuttosto senza colpevolizzazioni, con più medici non obiettori di coscienza che pratichino un atto sanitario sicuro, difendendo un diritto imprescindibile conquistato dalle donne.
Quello che più si rende evidente in tale risoluzione è e la doppia morale di chi mette pesi sui soggetti con maggiori difficoltà sociali contingenti e copre spregevolmente i crimini di uomini e donne che approfittano di una posizione di potere per considerarsi al di sopra di ogni rispetto per l’umanità di ciascuna/o.
Fino a quando le donne saranno cittadine di serie B e ci si sentirà in diritto di banalizzare le questioni femminili, fino a quando le donne quasi in solitaria si dovranno occupare della maternità e della cura familiare, fino a quando non si cercherà seriamente di dare applicazione alla legge sull’interruzione di gravidanza 194/78 e permettere a tutte le donne di esercitare liberamente e pienamente le proprie scelte, fino a quando non si cercherà seriamente di risolvere la piaga degli aborti clandestini cui troppe donne senza documenti sono costrette a ricorrere, come donne e come associazioni ci teniamo a ribadire che diffidiamo fortemente di questo “amore per la vita” che non c’è. Suggeriamo ai consiglieri di occuparsi della vita (già iniziata) delle bambine e dei bambini vittime della povertà e magari di piantar alberi per quelle creature (già nate) che hanno trovato nel Mediterraneo il loro cimitero”.
Le associazioni firmatarie sono: Coalizione Civica per Pescara (promotore del comunicato), Coordinamento Donne della CGIL, UDI Pescara, Ananke, La Formica Viola, Mazì Pescara, Jonathan – diritti in Movimento, Arcigay Sylvia Rivera – Chieti, CGIL Pescara, Miladonnaambiente, Galina caminante, Italia Nostra sezione Lucia Gorgoni, Centro di cultura delle donne Margaret Fuller, Associazione MagLab, Associazione Deposito dei Segni, Associazione Arterie Teatro, Alhena, ANPI Pescara, Rebel Network.
Questo il comunicato di Rifondazione Comunista firmato dal segretario nazionale Maurizio Acerbo e da Viola Arcuri del Comitato Politico nazionale:
“Vergogna: a Pescara PD e Articolo Uno-Mdp votano mozione antiabortista”
Approvata dal Consiglio Comunale di Pescara una mozione ignobile che prevede che venga piantato un albero per ogni ‘bambino mai nato” e l’individuazione di un’area per questa nuova versione green di “cimitero dei feti” che da tempo la destra antiabortista va proponendo in giro per l’Italia.
Indigna ancor di più che questa mozione contro la legge 194 e di colpevolizzazione delle donne sia stata votata da consigliere/i dell’opposizione di “centrosinistra”, dalla candidata sindaca di Articolo Uno-MDP e da consiglieri del Pd. Emblematico che a proporre la mozione sia stato un consigliere di una civica di centrodestra precedentemente esponente del centrosinistra.
Per votare una cosa del genere bisogna essere completamente estranei all’intera storia della sinistra e dei movimenti delle donne. Questo voto è figlio non solo di un vuoto politico-culturale enorme ma anche di una politica ridotta a far carriera. Non ci sfugge che a motivarlo non sono valori ma la ricerca del consenso da parte dell’associazionismo cattolico più reazionario.
Noi di Rifondazione paghiamo un duro prezzo in termini di isolamento ma davvero non riusciamo a vedere in questo film horror un argine alla destra.
Auspichiamo che il Pd e Art. 1-Mdp in un sussulto di dignità procedano all’espulsione di chi ha votato questa schifezza e che ne chiedano le dimissioni dal Consiglio.
In qualità di ex-consiglieri comunale di Pescara esprimiamo la più dura condanna e proponiamo che l’otto marzo si manifesti per lo stop alla mozione e le dimissioni di chi l’ha votata.
La cosa più grave è che non c’è stato neanche un voto contrario. Solo l’ignavia di quattro non votanti e di un astenuto/a.
La cosa non ci stupisce: a Pescara la sinistra in consiglio non c’è grazie al voto utile.