Voi avete brevettato un dispositivo medico per vent’anni. La crisi del coronavirus scoppia e il vostro laboratorio non riesce a soddisfare le esigenze della produzione su larga scala necessaria nel paese. Un team di scienziati arriva e vi chiede il codice per produrre una parte del dispositivo medico in modo più veloce ed economico. Glielo negate e li minacciate di denunciarli?
Ieri abbiamo pubblicato la promettente notizia della stampa 3D di valvole open source di due produttori scientifici in Italia. Il motivo della loro azione è stata la carenza osservata in un ospedale in Italia, dove vengono curate le persone con infezione da Covid-19. La necessità della loro produzione è grande e vitale per i pazienti. Così i ricercatori hanno utilizzato la stampa 3D con del materiale speciale per soddisfare tale esigenza. Hanno anche deciso di condividere il progetto con il pubblico, in modo che altri possano procedere allo stesso modo, per coprire le carenze riscontrate in molti ospedali in Italia. (cioé il progetto è libero e senza brevetto, open source, N.d.T.)
Secondo un articolo pubblicato ieri, l’impresa di costruzioni originaria, che fornisce le valvole agli ospedali, non solo si è rifiutata di fornire i disegni originali, ma ha minacciato di citare in giudizio Fracassi e Ramaioli per violazione di brevetto. Si noti che la produzione originale brevettata ha un prezzo di 11.000 dollari e la stampa 3D utilizzata dai due ricercatori costa solo 1 dollaro.
Finora le valvole risultanti dalla stampa 3D hanno aiutato 10 pazienti in Italia (implementate sui dispositivi a ossigeno dal 14 marzo). “I pazienti erano in pericolo, quindi abbiamo preso provvedimenti immediati. Punto. Non siamo interessati al profitto e non forniremo gli originali per esigenze diverse da quelle che ci hanno motivato ad agire”, scrive Fracassi sul suo account facebook.
Traduzione dall’inglese di Raffaella Forzati