Quattro egiziani arrestati da minorenni nel 2016 e che rischiavano la pena di morte sono stati assolti il 9 marzo da un tribunale militare del Cairo, dopo un processo durato quasi due anni.
Ammar el-Sudany, Belal Hasnein, Mohamed Badr e Abdullah Moniem erano accusati di appartenenza a una formazione terrorista denominata “Hasm”, che reclutava giovani per compiere attentati contro le forze di sicurezza.
El-Sudany, uno dei quattro minorenni, era stato arrestato il giorno dopo l’arresto del padre, sospettato di simpatie per l’ex presidente Morsi. Aveva denunciato di essere stato torturato di fronte al genitore anche con l’applicazione di scariche elettriche sui genitali.
Domenica 8 marzo, su iniziativa di Caroline Lucas del Partito Verde, 11 parlamentari britannici avevano chiesto al Foreign Office di intervenire in favore dei quattro ragazzi. Forse questa pressione internazionale ha potuto fare la differenza.