“I miei colleghi fanno scelte impossibili ogni giorno, perché molti di noi non hanno accesso a un’assicurazione sanitaria a prezzi accessibili,” ha dichiarato mercoledì 4 marzo Vladimir Clairjeune, un rappresentante del servizio passeggeri all’aeroporto JFK, durante un corso di formazione per imparare a gestire il coronavirus/l’epidemia di COVID-19. “[Noi] scegliamo di non consultare un medico per un problema di salute perché dobbiamo fare una scelta tra pagare l’affitto, prenderci cura della famiglia o ricevere le cure necessarie.”
All’inizio della giornata, il vicepresidente Mike Pence aveva incontrato i dirigenti delle compagnie aeree per discutere della crisi, giungendo alla conclusione che i viaggi aerei sono ancora sicuri. Eppure lo stesso giorno è emerso che uno dei nuovi casi confermati di coronavirus nella contea di Los Angeles era un addetto ai controlli di sicurezza dell’Aeroporto Internazionale di Los Angeles. Non è chiaro se abbia contratto la malattia sul posto di lavoro.
Una cosa è certa: al coronavirus non importa quanto si è ricchi o a quale partito politico si appartenga. Il modo migliore per essere sicuri che la persona che avete accanto non sia malata è rendere l’assistenza sanitaria disponibile per tutti. Il modo migliore per raggiungere quest’obiettivo è Medicare-for-All.
Il popolare programma “Medicare”, istituito nel 1965, fornisce assistenza medica gratuita alle persone dai 65 anni in su. “Medicare for all” ridurrebbe semplicemente l’età di ammissibilità da 65 a zero, coprendo tutti gli americani fin dalla nascita. Il nostro attuale sistema sanitario di ospedali privati e no-profit e studi medici rimarrebbe in vigore. I pagamenti, tuttavia, verrebbero effettuati dal governo degli Stati Uniti (il “pagatore unico”), in sostituzione delle società di assicurazione sanitaria a scopo di lucro, che sarebbero fondamentalmente messe fuori servizio. Il progetto di legge di “Medicare for all” del senatore Bernie Sanders prevede un aumento delle imposte per la classe media e i ricchi, ma gli onerosi premi assicurativi, gli oneri deducibili, le quote a carico dei pazienti e le spese al di fuori della rete scomparirebbero. I costi sanitari diminuirebbero più di quanto aumenterebbero le tasse, fatta eccezione per i più abbienti.
La maggior parte dei costi di “Medicare for all” sarebbe coperta dall’eliminazione dei salari smisurati e multimilionari dei dirigenti del settore delle assicurazioni mediche. Ulteriori risparmi verrebbero dalla negoziazione di prezzi più bassi dei farmaci soggetti a prescrizione medica, una cosa che al momento Medicare non può fare per legge. I costi aggiuntivi per la società, come le spese sostenute da milioni di persone non assicurate che ricorrono a visite del pronto soccorso evitabili con cure preventive e visite mediche annuali, verrebbero abbassati o eliminati.
Man mano che la pandemia di coronavirus si diffonde, è nell’interesse di ogni individuo sapere che tutte le persone hanno accesso a cure preventive e diagnostiche, nonché, se necessario, a terapie. Nessuno vuole contrarre il COVID-19 perché una persona che si aveva accanto in un ambiente pubblico non può permettersi gli oneri deducibili o le spese a proprio carico, perché non ha un congedo retribuito per malattia o perché fa parte dei 37 milioni di statunitensi completamente sprovvisti di assicurazione sanitaria.
Lunedì scorso, il Governatore di New York Andrew Cuomo ha emesso una direttiva che impone alle compagnie assicurative sanitarie di New York di rinunciare alla condivisione dei costi per i test del coronavirus e del relativo pronto soccorso, delle cure urgenti e delle visite in ufficio — per coloro che hanno già un’assicurazione. “Per contenere questo virus dobbiamo sapere chi ce l’ha,” ha dichiarato il Governatore Cuomo. “Queste misure abbatteranno qualsiasi barriera possa impedire ai newyorkesi di accedere ai test.”
E per chi non è assicurato?
Mercoledì pomeriggio, Pence ha tenuto un briefing con la stampa, affiancato da alti funzionari della sanità pubblica. Al briefing di lunedì, Pence ha garantito aggiornamenti quotidiani e piena trasparenza. Al briefing di martedì, la Casa Bianca ha inspiegabilmente vietato la registrazione di video e audio. Alla fine del briefing di mercoledì, all’uscita di Pence, quando l’uso delle telecamere era di nuovo permesso, ha avuto luogo questo scambio:
Reporter 1: Potete fornire assistenza ai non assicurati? I non assicurati possono essere sottoposti a test? Signore, signori, i non assicurati possono essere sottoposti a test?
Katie Waldman Miller, addetta stampa di Pence: Urli pure nella telecamera, non servirà a niente.
Reporter 1: Beh, che ne dice di rispondere alla domanda?
Reporter 2: Vorremmo una risposta alla domanda.
Reporter 1: E’ una domanda valida, potrebbe rispondere?
La domanda è stata ignorata. Tre settimane fa, Katie Waldman Miller ha sposato Stephen Miller, consulente senior anti-immigrazione di Trump.
Nei principali aeroporti di New York, lavoratori come Vladimir Clairjeune sono rappresentati dal sindacato SEIU 32BJ. Gli addetti alle sedie a rotelle, alla sicurezza e alle pulizie e i rappresentanti del servizio passeggeri chiedono azioni del governo di stato per migliorare i loro programmi di assistenza sanitaria, che attualmente la rendono inaccessibile per via di premi assicurativi e oneri deducibili elevati.
Nel 2018, Trump ha sciolto il team di risposta alla pandemia della Casa Bianca e ha tagliato i fondi del CDC (Center for Disease Control) per aiutare altri paesi, tra cui la Cina, a prevenire le epidemie.
Abbiamo bisogno di solide infrastrutture di sanità pubblica. In particolare, una popolazione sana con accesso regolare a un’assistenza sanitaria a prezzi accessibili è la migliore difesa contro un’epidemia come quella che affrontiamo oggi.
Medicare-for-All darebbe al nostro sistema sanitario nazionale un incentivo necessario.
Traduzione dall’inglese di Simona Trapani