Questa mattina leggo una notizia dell’Ansa che riporta:
“Undici poliziotti e due militari sono rimasti feriti in una rivolta scoppiata ieri notte nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Torino. Gli ospiti hanno divelto i mattoni dei muri dell’area viola – ristrutturata di recente dopo i danni causati da un incendio appiccato durante una sommossa – e li hanno lanciati contro le forze dell’ordine.”
Mi sorgono però spontanee le domande:
- Con quale strumento hanno divelto i mattoni?
- Ma quanto tempo ci hanno messo?
- Possibile che non se ne sia accorto nessuno?
- Com’è possibile che all’interno di un CPR ci siano attrezzi tali da poter divellere dei mattoni di una zona appena ristrutturata?
- Solo a me sono venuti questi dubbi?
Ma chi è che si occupa della sicurezza all’interno del CPR?
Se circolano attrezzi atti alla demolizione muraria, accessibili ai migranti in attesa di rimpatrio, non dovrebbe costui dimettersi?
Sabato non ci è stato concesso il permesso di entrare.
Da più parti arriva la voce che la Prefettura neghi regolarmente il permesso per motivi di ordine pubblico.
Ordine “Pubblico” in che senso?
Ma il CPR è per caso sovraffollato? Perché parrebbe proprio di no.
Ma come è possible che in una struttura per reati amministrativi dove sono presenti Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, e militari, non si riesca a garantire l’incolumità di persone (avvocati, giornalisti, medici) che vorrebbero entrare nel CPR?
Solo a me sembra surreale?
Pressenza Italia sarà lieta di pubblicare qualunque commento, replica, smentita, puntualizzazione da parte di esponenti delle istituzioni preposte.